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Giacomo Leopardi: ecco la lettera del poeta “felice” e lontano dal pessimismo

La Biblioteca Nazionale di Napoli ha acquistato all’asta una preziosa missiva di Giacomo Leopardi, scritta di proprio pugno nel 1825 a Bologna e indirizzata al Conte Carlo Emanuele Muzzarelli, in cui il poeta di Recanati appare “insolito” e “diverso dall’abituale, sempre schivo e riservato”.
A cura di Redazione Cultura
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Una lettera autografa di un Giacomo Leopardi "insolito" in cui il poeta di Recanati è "diverso dall’abituale, sempre schivo e riservato". Non si azzarda a definirlo felice o entusiasta, ma comunque diverso dal solito la nota della Biblioteca Nazionale di Napoli, l'ente dove sono conservate gran parte dei manoscritti e delle lettere autografe del Sommo (nonché il manoscritto de L'infinito) e che ha appena acquistato quest'ultimo prezioso cimelio. La lettera è scritta di propria mano da Giacomo Leopardi e indirizzata all’ amico e letterato, il Conte Carlo Emanuele Muzzarelli, che a Giacomo aveva indirizzato precedentemente un'Ode, a sostegno delle sue idee liberali e progressiste e dunque ammirato  per il sincero entusiasmo patriottico di Leopardi e per la sua aspirazione al Risorgimento dell’Italia.

Un entusiasmo che aveva spinto il poeta, tradizionalmente incline al pessimismo, a scrivere: “… Approfittando della licenza che mi avete concesso, ho fatto stampare qui le vostre belle quartine in un foglio periodico di cui vi mando una copia. Se desidera qualche altra copia, vedrei di poterti servire …

La lettera di un "insolito" Giacomo Leopardi

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Questa lettera – datata 1825 – va dunque ad arricchire  il prezioso fondo Leopardiano conservato dalla Biblioteca Nazionale di Napoli. “Si tratta di un documento autografo – precisa il direttore Capone – di particolare interesse bibliografico e storico, di cui si trovano riferimenti in letteratura; più volte citato negli epistolari e repertori, si rivela  utile ad una maggiore comprensione della personalità del poeta. La lettera ci presenta un comportamento di  Giacomo Leopardi diverso dall’abituale, sempre schivo e riservato; nella missiva, infatti, il  poeta, testimonia l’apprezzamento per i versi scritti in suo onore  dal conte Muzzarelli,  accogliendo  compiaciuto  di farli pubblicare."

Un acquisto prezioso in epoca Covid per la Biblioteca Nazionale di Napoli

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La preziosa missiva è stata acquistata dall'ente partenopeo che se l'è aggiudicata all’asta della Finarte di Libri, Autografi e Stampe, dello scorso mercoledì 18 novembre. In un momento peraltro difficile e molto complesso per le biblioteche italiane, costrette alla chiusura per le norme di contrasto alla pandemia da Coronavirus: “La Biblioteca nonostante la chiusura forzata dovuta alle disposizioni governative  di contenimento della pandemia da Covid, – dichiara il direttore, Gabriele Capone –  non ha interrotto la sua costante ed intensa azione  di tutela della memoria del grande poeta e la costante attività di valorizzazione del fondo con la ricerca di  altre testimonianze leopardiane  nelle mani di privati."

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