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È l’Ave Maria di Schubert la musica suonata dal vigile del fuoco per i colleghi morti

È l'”Ave Maria” di Franz Schubert la musica suonata dal violino del vigile del fuoco in memoria di Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, i tre pompieri morti martedì nell’esplosione di una cascina a Quargnento, in provincia di Alessandria. Il brano, un classico del “profano”, è vietato nelle chiese dal Vaticano.
A cura di Redazione Cultura
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violino_pompiere_vigili_del_fuoco_colleghi_morti_funerale
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Cosa succede se un vigile del fuoco imbraccia un violino per omaggiare i colleghi morti nell'incendio di Alessandria? In rete sta circolando da stamattina, ed è ormai diventato virale il video (che potete vedere in basso a questa pagina), in cui un vigile del fuoco, un pompiere come tanti, imbraccia il suo violino ed esegue una struggente "Ave Maria" di Franz Schubert in onore alla memoria di Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, i tre vigili del fuoco morti martedì nell’esplosione di una cascina a Quargnento. La cerimonia è celebrata nel Duomo di Alessandria, trasmessa in diretta su Rai 1. Tante le persone, tra colleghi, familiari e comuni cittadini che hanno accolto le tre bare dei pompieri eroi.

L'Ave Maria da Schubert al vigile del fuoco

"Ellens dritter Gesang", in italiano "Terza canzone di Ellen" fu composta nel 1825 da Franz Schubert all'interno di un gruppo di sette canzoni, tratti dal poema epico "The Lady of the Lake" di Walter Scott, tradotto in lingua tedesca. La prima volta, l'"Ave Maria", fu eseguita per la prima volta presso il castello della contessa Sophie Weissenwolff, nella cittadina austriaca di Steyregg. In realtà, contrariamente a quanto si pensi, e a quanto potrebbero indurre i primi versi solitamente abbinati alla melodia di Schubert, consolidatesi nell'uso (e cioè i versi latini della preghiera rivolta alla Madonna), la musica di Schubert non era affatto "sacra".  Il testo originale musicato dal compositore tedesco, infatti, non prevedeva in alcun modo l'uso di quel testo. Equivoco che è arrivato fino ad oggi.

Oggi l'Ave Maria di Schubert è vietata in Chiesa

Non a caso i vescovi ed i parroci oggi vietano l’Ave Maria di Schubert in chiesa. Che è, infatti, un brano “profano” e non religioso”, nel quale gli autori, il compositore Schubert e l’autore delle musiche Schelling non parlano affatto della Madonna. “Analizziamo i brani. – aveva raccontato nel 2017 monsignor Antonio Parisi, responsabile dell’ufficio musica sacra dell’Arcidiocesi di Bari – Franz Schubert compose l’Opus 52, un gruppo di sette canzoni tratte dal poema epico “La donna del lago” dello scrittore scozzese Walter Scott. Nessuna storia di amanti o altre situazioni scabrose che a volte vengono addotte come motivo del rifiuto verso questo brano; è invece l’invocazione di una ragazza per la salvezza di suo padre.” Già, perché sull’Ave Maria di Schubert aleggia anche una “leggenda nera”: cioè che l’autore abbia scritto il brano mentre si struggeva tra pene d’amore per una prostituta che era diventa la sua amante.

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