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Dopo la morte di Lepetit, Claudia Durastanti sarà curatrice de La Tartaruga casa editrice femminista

Nei giorni scorsi il mondo culturale italiano ha perso un’intellettuale che è stata per anni un punto di riferimento per l’editoria e per il femminismo italiano e non solo: Laura Lepetit. La scomparsa della donna ha lasciato un vuoto anche ne La Tartaruga, casa editrice acquisita da la Nave di Teseo, che ha scelto Claudia Durastanti come nuova curatrice.
A cura di Redazione Cultura
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Nei giorni scorsi il mondo culturale italiano ha perso un'intellettuale che è stata per anni un punto di riferimento per l'editoria e per il femminismo italiano e non solo. La morte di Laura Lepetit, fondatrice della casa editrice femminista La Tartaruga nel 1975 – che ha portato in Italia lavori di scrittrici come Virginia Woolf, Margaret Atwood, Nadine Gordimer, e Alice Munro, Barbara Pym, Gertrude Stein, Grace Paley, Doris Lessing -, ha lasciato un vuoto anche all'interno della casa editrice. Un vuoto che Elisabetta Sgarbi, editrice de La Nave di Teseo, che negli anni scorsi aveva acquisito il marchio della Tartaruga, ha riempito, annunciando che la nuova curatrice sarà la scrittrice Claudia Durastanti.

Scrittrice, giornalista,  traduttrice Durastanti è entrata nella cinquina del Premio Strega nel 2019 con il libro "La straniera", un'epopea familiare tra la Basilicata e gli Stati Uniti e Londra, in cui la scrittrice racconta la vita di una ragazza nata da genitori sordi e litigiosi che si sposta in continuazione tra i vari Paesi per passione, per studio e lavoro cercando di definire una mappa che ne costruisce anche l'identità, uno dei temi del romanzo. Prima di questo, la scrittrice – che collabora e ha collaborato, tra gli altri, anche con Mucchio Selvaggio, TuttoLibri, Granta, New York Reviews of Book e Internazionale – ha pubblicato racconti in diverse antologie e i romanzi "Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra" e "A Chloe, per le ragioni sbagliate" per Marsilio e "Cleopatra va in prigione" per minimumfax.

"Non mi piace l'idea di rinascita – niente è morto – né quella di rilancio: mi sa di parola che sottintende un difetto antecedente, come se qualcosa fosse andato storto; è in fondo un concetto del marketing. Mi interrogo invece sul senso di reinvenzione nel tempo: Lepetit ha inventato qualcosa che prima non c'era, si tratta di tradurre la sua intuizione nel presente" ha detto Claudia Durastanti parlando di questo nuovo progetto. Elisabetta Sgarbi – direttrice generale de La nave di Teseo -, poi, ha spiegato così la scelta della scrittrice: "Da diversi mesi ragionavano con Mario Andreose e Eugenio Lio sulla necessità di restituire una identità autonoma alla Tartaruga, di vera e propria casa editrice, che facesse tesoro della sua storia ma che fosse in grado di parlare a nuovi lettori e, nello stesso tempo fosse distinta, nella sua proposta editoriale, da La nave di Teseo, pur dialogando con essa. La figura che ci è parsa più adatta per questa impresa, per formazione, per sguardo internazionale, per storia personale, per passione e impegno, ci è parsa Claudia Durastanti".

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