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Divo Nerone al Palatino di Roma è un flop: scattano le cause giudiziarie

Non c’è pace per lo spettacolo “Divo Nerone – Opera rock” al Palatino di Roma. Dopo le polemiche per il palco monstre, ecco lo stop imposto dagli artisti che da tempo non ricevono più lo stipendio.
A cura di Redazione Cultura
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È nato sotto una cattiva stella e rischia di finire anche peggio. Stiamo parlando del kolossal "Divo Nerone – Opera Rock" al Palatino di Roma. Dopo le polemiche per il maxi palco tra le antiche vestigia, i veti incrociati, le polemiche per i ritardi alla prima, alla fine stanno per arrivare anche le cause giudiziarie. La messa in scena, infatti, finora è stata replicata appena una decina di volte, momento dal quale la produzione ha visto l'opposizione prima del Comune di Roma, che ha chiesto un adeguamento per quanto riguarda i decibel e la programmazione in orari diversi. Poi la mazzata finale con lo stop imposto da artisti e maestranze che, avendo ricevuto soltanto due mensilità, hanno deciso di interrompersi. Peraltro il primo stipendio, come sostiene Repubblica, è stato erogato attraverso una triangolazione con una società attiva nel settore delle pulizie.

Quello che doveva essere uno show delle meraviglie, dunque, si sta trasformando in un flop. Attori, ballerini e acrobati hanno già scelto il loro avvocati, mentre il regista Gino Landi, il direttore artistico Franco Migliacci e gli scenografi premi Oscar Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo hanno scelto un altro legale storico dello spettacolo italiano, Giorgio Assumma. Luis Bacalov, autore delle musiche, sempre a Repubblica ha rivelato di non essere al corrente dell'uso di alcuni suoi brani nello show.

Nei mesi scorsi, come riferito anche da Fanpage.it, non poche erano state le polemiche per quel maxi palco, sul colle Palatino, a pochi metri dai Fori Imperiali e dai più importanti scavi archeologici di Roma, somigliante a un'astronave. Quasi quaranta metri di larghezza, quindici di altezza e tremila posti per il pubblico. Uno scenario imponente per uno spettacolo rock da kolossal, ma anche un consistente pugno nell'occhio, oltre a una remunerabilità economica tutta da dimostrare, in uno dei monumenti più importanti al mondo.

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