Damiano David: “A 16 anni vendevo cuscini porta a porta in giacca e cravatta”

A quasi 2 settimane dall'uscita di Funny Little Fears, il primo album solista di Damiano David, frontman dei Maneskin, ha raggiunto la quarta posizione nella classifica FIMI degli album più venduti. Un percorso che potrebbe subire variazioni nelle prossime settimane grazie alla vendita del disco fisico, anche e soprattutto per la promozione che sta ricevendo negli Stati Uniti, dove il cantante è stato ospite nei scorsi giorni di Last Meals, uno dei format del canale YouTube Mythical Kitchen.
Si tratta di uno dei canali YouTube più interessanti nell'universo culinario statunitense, legato alla compagnia di intrattenimento fondata da Rhett McLaughlin e Link Neal. L'ultimo ospite, in ordine di tempo è stato proprio Damiano David, che oltre al rapporto con il cibo, soprattutto traslato nel suo percorso che l'ha portato anche negli Stati Uniti, ha parlato anche dei suoi primi lavori, del rapporto con la morte e del nuovo progetto. Insieme a lui, la voce del podcast, lo chef, scrittore e content creator Josh Scherer.
Damiano David: "A 16 anni vendevo cuscini porta a porta"
Proprio nei primi minuti del podcast, arrivano alcuni degli aneddoti più interessanti della sua vita adolescenziale, quando a soli 16 anni, vendeva cuscini porta a porta: "Sì, ero abbastanza bravo. Non era legale, perché avevo 16 anni e non potevo lavorare. Ma penso che fosse perché ero questo ragazzino carino, in giacca e cravatta, e la gente tende a fidarsi più dei bambini che degli adulti". Dopo i primi lavori, arriva anche la musica con i Maneskin, e qui David sottolinea quanto avrebbe voluto cominciare la carriera un po' più tardi: "Essermi affrettato in tante cose, avrei voluto prenderla con più calma, forse iniziare la mia carriera due o tre anni dopo, a sedici anni". Arriverà successivamente il successo di X Factor, descritto così: "Non l’abbiamo mai visto come un talent show. Penso che X Factor, per noi, fosse solo il modo più veloce per costruirci un pubblico, perché in Italia abbiamo una cultura musicale dal vivo molto più limitata".
David: "Sanremo come i Grammy"
Durante l'intervista in cui tocca anche la vittoria sanremese e successivamente quella all'Eurovision Song Contest, David sottolinea il parallelo tra Sanremo e Grammy nella percezione del pubblico: "Sanremo è più di una competizione. È come i Grammy per noi. Già essere parte di quel mondo significa che l’industria ti sta dando il riconoscimento di essere un artista di alto livello. La competizione viene in secondo piano. L’Eurovision l’ho sempre percepito come un evento, e la competizione non è la cosa principale. Anche perché ha delle regole tutte sue, è un posto strano, super colorato, rumoroso e divertente. E se ti va bene, ti va bene. Se no, comunque hai fatto un piccolo passo verso un pubblico più grande. Quindi è solo una cosa positiva".
Il rapporto con Dove Cameron e l'influenza sul nuovo album
Ma dopo il successo con la band, la conversazione vira sul nuovo album, su Funny Little Fears e su quanto abbia influenzato questo nuovo percorso la sua compagna Dove Cameron: "Mi sono davvero riscoperto nell’amore in un modo che non avevo mai provato. È una cosa molto più grande di qualsiasi altro sentimento che abbia mai avuto. Lei mi ha sempre detto: devi partire dal presupposto che la persona davanti a te sia fantastica. Poi magari ti sbagli. Io parto dal presupposto che nove su dieci sono stronzi. Facendo così, lei ha davvero illuminato ogni spazio della mia vita. Ora vedo tutto molto più chiaro. Ho molta più speranza e fiducia nelle persone e in me stesso".
Funny Little Fears e il significato di Born With A Broken Heart
E sull'album: "L’album, se metti le canzoni in ordine cronologico, inizia triste e insicuro e diventa sempre più colorato e sicuro. L’ultima canzone dice: Nessuno mi capisce, ma io sì". Tra i passaggi più importanti dell'ultimo progetto, c'è sicuramente Born With A Broken Heart, raccontata così nel podcast: "La canzone parla davvero del sentirsi in colpa per non lasciarsi andare, perché potevo. Riuscivo a riconoscere, in modo molto chiaro, che dall'altra parte c'era probabilmente la persona più bella che avessi mai incontrato. Mi sentivo come se fossi carente in tante cose e che non fosse giusto".
Il sogno Bruno Mars e la reincarnazione in una tigre
Damiano David sottolinea anche un artista con cui gli piacerebbe collaborare, si tratta di Bruno Mars: "Ha il maggior numero di hit. Quindi se fai una collaborazione con lui, sei praticamente arrivato". E tra i sogni musicali, il cantante riflette anche sulla morte, quando sottolinea che non è "spaventato per se, ma per le persone che ha accanto" e che desidera "essere ricordato come un uomo buono e da pochi come una persona amorevole". Tra i passaggi dell'intervista, il cantante afferma di sperare nella reincarnazione: "Spero che la reincarnazione esista e di rinascere come una tigre".
Le ultime parole di Damiano David
Dopo il suo passato e il suo presente musicale, l'argomento vira sulla cucina, con David che spiega la sua abitudine alla cucina multietnica, legata alla figura professionale dei suoi genitori: "I miei genitori erano entrambi assistenti di volo, quindi per me era normale provare cucine vietnamita, indiana e africana. Qui è più normale perché siete più multietnici". E dopo aver identificato nel cibo in cartone e in scatola uno dei problemi maggiori legato all'alimentazione negli Stati Uniti ha sottolineato come un suo possibile ristorante avrebbe pochi piatti e si legherebbe solo a cucina stagionale del territorio. Per chiudere l'intervista, David ipotizza anche le sue ultime parole: "Penso che le mie ultime parole potrebbero essere un grande rutto e finisce tutto così".