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Artemisia Gentileschi, l’Adorazione dei Magi è il “Capolavoro per Milano”

Dal 29 ottobre e fino al 26 gennaio, l’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi sarà il “Capolavoro per Milano”. La tela di imponenti dimensioni, uno dei capolavori della grande pittrice, si sposta dalla Cattedrale di Pozzuoli, dove fu concepita, e sarà visitabile al Museo Diocesano di Milano.
A cura di Redazione Cultura
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Artemisia Gentileschi, Adorazione dei Magi, 1636-1637, Cattedrale di Pozzuoli
Artemisia Gentileschi, Adorazione dei Magi, 1636-1637, Cattedrale di Pozzuoli

Partirà alla volta del capoluogo lombardo, dove sarà il "Capolavoro per Milano" prescelto dal Museo Diocesano, luogo in cui sarà esposto dal 29 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020. Stiamo parlando dell'Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi, uno dei dipinti più importanti della carriera della grande pittrice. E che sarà concesso in prestito nella città meneghina, in via del tutto eccezionale, dalla Diocesi di Pozzuoli, in provincia di Napoli, dove risiede in maniera stabile all'interno della Cattedrale della città puteolana.

Il capolavoro per Milano di Artemisia Gentileschi

Per la prima volta , dunque, il Capolavoro per Milano del Museo Diocesano sarà un’opera realizzata da un’artista donna. Da La cattura di Cristo di Caravaggio all'Ecce Homo di Antonello da Messina, infatti, sin dalla sua nascita nel 2001, l'iniziativa a cura del museo milanese, aveva sempre presentato opere al maschile. La tela di Artemisia Gentileschi, opera di importanti dimensioni, è parte di un trittico decorativo pensato appositamente per la cattedrale di Pozzuoli, fra il 1636 e il 1637. Il ciclo fu commissionato dal vescovo spagnolo di Pozzuoli Martìn de Lèon y Cardenas successivamente all’eruzione del Vesuvio nel 1631, che risparmiò la città puteolana.

Artemisia Gentileschi a Napoli e Pozzuoli

Appena arrivata a Napoli, nel 1635, Artemisia Gentileschi ricevette subito la commissione di due opere, l’Annunciazione, che attualmente risiede al Museo di Capodimonte, e la pala d’altare L’Adorazione dei Magi, per la Cattedrale di Pozzuoli. Nella città puteolana, ad Artemisia fu chiesto di realizzare tre altre opere, i Santi Procolo e Nicea, e San Gennaro nell’anfiteatro, che eseguì e consegnò ai committenti prima della sua partenza per l’Inghilterra. La storia di questo straordinario dipinto, tuttavia, è anche molto travagliata.

L'incendio alla Cattedrale che colpì l'Adorazione

Infatti, nel 1964, la cattedrale di Pozzuoli subì danni ingenti nel corso di un incendio che causò il deterioramento parziale di alcune tele del ciclo: nell’Adorazione dei Magi di Artemisia purtroppo, si danneggiò irrimediabilmente la parte superiore del dipinto e in particolare il volto del mago moro, che oggi appare come assorbito nella preparazione bruna della tela.

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