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Alla Scala di Milano Bella Ciao è il bis a sorpresa del concerto per il Giorno della Memoria

Il bis a sorpresa per il concerto per il Giorno della Memoria organizzato dalla sezione Anpi del Teatro alla Scala è stato Bella Ciao.
A cura di Redazione Cultura
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L'esibizione di Bella Ciao, da parte dell'orchestra, è stato il bis a sorpresa per il concerto per il Giorno della Memoria che si è tenuto il 24 gennaio al Teatro alla Scala di Milano. In occasione del concerto organizzato dalla sezione Anpi del Teatro, infatti, si è voluto rendere omaggio a uno dei canti simbolo dei partigiani italiani, diventato un inno internazionale di Resistenza, in questi ultimi anni, grazie all'appropriazione che ne ha fatto un pezzo di cultura pop (nel caso specifico la serie de La casa di carta): e così alla fine del programma che includeva da Verdi a Offenbach i maestri del coro hanno intonato ‘Bella ciao'.

Quando dal palco è partita la canzone, come scrive l'Ansa, il pubblico ha cominciato ad accompagnare l'esibizione battendo le mani a ritmo passando, poi, per il silenzio fino all'applauso finale. L'organizzazione del concerto da parte della sezione dell'Anpi non è una novità, anzi, è dall'anno della sua fondazione, ovvero il 2015, che organizzano concerti in occasione della Giornata della Memoria: "Quest'anno dopo i saluti iniziali del presidente Anpi Milano Roberto Cenati, del presidente Anpi Scala Francesco Lattuada, del presidente Aned nazionale Dario Venegoni e gli interventi della presidente dell'Associazione Figli della Shoah Daniela Tedeschi e della musicologa Elena Filini, protagonista è stato il coro diretto da Alberto Malazzi" scrive sempre l'Ansa.

Prima del bis, però, c'è stato il concerto vero e proprio che, nel Ridotto dei palchi "Arturo Toscanini" (a ingresso libero), ha visto l'esibizione di brani come "With dropping wings" dal Dido and Aeneas di Purcell, al "Va', pensiero" dal Nabucco di Verdi, passando per "Che interminabile andirivieni" tratto dal Don Pasquale di Donizetti, ma il coro ha anche eseguito la canzone – che era andata perduta – da battello Redentor, brano scritto dal pianista di origine ebrea Carlo Polacco per il soprano Toti Dal Monte nel periodo in cui si era rifugiato da lei per sfuggire alle persecuzioni. Il ritrovamento è avvenuto a 130 anni dalla nascita di Dal Monte ed eseguito per la prima volta nelle sale apollinee del teatro La Fenice di Venezia e ieri alla Scala.

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