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Adonis: poesia e musica per il Cristo velato (INTERVISTA)

Il più grande poeta vivente in lingua araba, più volte candidato al Premio Nobel, ci rilascia un’intervista esclusiva, in occasione della prima rappresentazione del Concerto per il Cristo velato a Napoli, tra le sculture di Cappella Sansevero.
A cura di Luca Iavarone
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Adonis è lo pseudonimo di Alī Ahmad Sa'īd Isbir, poeta, critico, traduttore e personalità di spicco della poesia araba contemporanea. Poeta dell'esilio, perseguitato politico, ha dedicato la sua ricerca alla sperimentazione linguistica, al modernismo, coniugandolo a un incessante studio dei classici mediorientali riletti in chiave fortemente rivoluzionaria. Costretto a scappare in Libano, paese del quale prenderà la cittadinanza, ha dichiarato: "Scrivo in una lingua che mi esilia".

L'Occidente è un altro nome dell'Oriente.

Forte di questo assunto, Adonis si è fatto portavoce di grandi sfide interculturali, nella convinzione che la strada per la convivenza dei popoli (e non soltanto degli individui), sia percorribile se l'uomo si fa artefice del proprio destino, fautore del proprio futuro e dei processi storici di cui è protagonista. Vissuto a Beirut dopo lo scoppio della guerra in Libano, Adonis è stato fortemente attratto dall'Europa. Considerato il portavoce della cultura araba e mediterranea nel mondo, vive attualmente a Parigi.

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Il Concerto per il Cristo velato.

Lo spettacolo, commissionato dalla Biennale Teatro, diretta da Maurizio Scaparro, nel 2008, è stato per la prima volta rappresentato al Teatro Piccolo Arsenale di Venezia. Si tratta di un poema in musica, dedicato al Cristo velato, mirabolante scultura commissionata al Sanmartino dal Principe Raimondo Di Sangro e posta al centro della Cappella Sansevero a Napoli. La composizione, datata 18 febbraio 2002, pare sia stata partorita di getto dal poeta siriano-libanese all'aeroporto di Capodichino, dopo una visita illuminante nei luoghi simbolici della Napoli esoterica.

Adonis
Adonis

Adonis e Napoli.

È la città partenopea a incarnare il crocevia di culture da cui ripartire per rinverdire la speranza in un nuovo mondo di apertura, scambio e pluralità. Le strade e le piazze circostanti prendono corpo e colore nella scrittura di Adonis accanto ai nomi illustri che le hanno popolate. Partendo da qui, il lavoro si sviluppa anche sulla narrazione di altre città, Damasco, Beirut e Granada, un viaggio ideale, a temperature emotive differenti, tra città poetiche e a vari livelli stratificate.

Musica per la poesia.

Ad aver composto ed eseguito le musiche di questo concerto è Francesco D'Errico, pianista e compositore napoletano, che collabora con Adonis da più di 15 anni. La cifra dell'opera ha un carattere improvvisativo e jazzistico da una parte, mentre dall'altra supporta il suono arabo della voce con composizioni per trio scritte ad hoc. Un calibrato uso dell'elettronica (con la voce dello stesso Adonis campionata e processata) cala il tutto in un'atmosfera misteriosa e sognante.

Francesco D'Errico Trio
Francesco D'Errico Trio

L'intervista ad Adonis.

Tra un ciak e l'altro del documentario che Pappi Corsicato sta girando per Sky Arte HD, nella mestosa cornice di Cappella Sansevero, abbiamo rubato un'intervista ad Adonis, coadiuvati dal suo interprete (nonché traduttore ufficiale) Fawzi Al Delmi. Dal rapporto con la tradizione letteraria araba a quello con le nuove tecnologie, sono molti i temi toccati da Adonis in questi densi minuti di riflessione che abbiamo avuto la fortuna di strappare a uno degli intellettuali più autorevoli degli ultimi decenni.

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