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Processo sulla morte di Stefano Cucchi

Cucchi, l’ex moglie del carabiniere indagato: “Si vantava del pestaggio, testimonierò”

Le parole di Anna Carino, moglie del carabiniere Raffaele D’Alessandro: “Mio marito si vantò di averne date tante a Stefano Cucchi. Ora voglio testimoniare anche per Ilaria: quella famiglia deve avere giustizia.
A cura di Biagio Chiariello
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“La verità che conosco sul caso Cucchi? Quello che lui mi ha raccontato, che loro quella sera gliene hanno date tante, questo è il termine che ha usato”. A parlare, intervistata al Tg3, è Anna Carino, ex moglie del carabiniere Raffaele D’Alessandro, indagato nell’inchiesta bis per la morte del geometra romano, morto all’ospedale Pertini nell’ottobre del 2009 dopo essere stato fermato per droga. “Loro quella sera gliene hanno dato tante. Questo è il termine che lui usava. E lo raccontava in modo spavaldo e divertito, quasi vantandosene. Forse si sentiva intoccabile” dice la 29enne che ora assicura la sua testimonianza in un futuro processo contro l’ex marito, accusato di aver partecipato al pestaggio di Stefano. E aggiunge: “Io ho voluto vedere Ilaria (la sorella del ragazzo ucciso): l’ho voluta incontrare per chiederle scusa e per farle capire che mi dispiace e che avrei voluto parlare prima. Non l’ho fatto perché avevo paura: ho tre bambini e quindi non è facile. Ilaria Cucchi mi ha detto semplicemente: ‘Grazie'”.

“Perchè ho deciso di parlare? Perchè è giusto che a quella famiglia venga data giustizia. Ho voluto incontrare Ilaria per chiederle scusa, per fargli capire che mi dispiace, che avrei dovuto parlare prima, ma non l’ho fatto perché avevo paura, ho tre bambini, quindi non è facile” ha aggiunto Anna, che da D’Alessandro ha avuto due figli. La telefonata tra la donna e l’ex marito, intercettata dagli investigatori, è negli atti dell’indagine. Carino ha detto che uno dei figli ha sentito le notizie sul padre, indagato per il “violentissimo pestaggio” (secondo i pm) su cucchi, e di avergli detto che “purtroppo il padre anni fa ha fatto qualcosa di sbagliato e dovrà pagarne le conseguenze, non si sa quali saranno”. “Qualsiasi cosa possa aver fatto questo ragazzo – ha concluso -, massacrarlo così di botte non credo sia giustificabile”.

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