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Chi è Mohammed Wasin Moaz, l’ultimo pediatra di Aleppo morto nel raid all’ospedale MSF

Mohammed Wasin Moaz era l’ultimo pediatra attivo ad Aleppo ed è morto ieri nel raid sull’ospedale al-Quds. I colleghi lo descrivono come “l’incarnazione stessa dell’umanità e della gentilezza”.
A cura di Davide Falcioni
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Tra le macerie dell'ospedale al-Quds ad Aleppo in Siria, gestito da Medici Senza Frontiere e bombardato ieri, sono stati rinvenuti anche i resti di Mohammed Wasin Moaz, l’ultimo medico specializzato in pediatria che operava nella città controllata dai ribelli. La struttura sanitaria era considerata un punto di riferimento per l’assistenza ai bambini e il dottor Mohammed Wasim Moaz ne era di fatto il responsabile. L'uomo è stato ucciso insieme ad altri colleghi e da chi lo conosceva è stato ricordato come “l’incarnazione stessa dell’umanità e della gentilezza”. La ong Relief International descrive il dottor Wassim come "l’ultimo pediatra di Aleppo e un membro stimato del nostro team allargato. Siamo in lutto per lui e per gli altri colleghi che abbiamo perso”. Il dottore era un eroe “rimasto nel luogo più pericoloso al mondo per devozione ai suoi pazienti”. Anche Medici Senza Frontiere condanna nel modo più assoluto l'attacco, "che colpisce un’altra struttura sanitaria in Siria” ha dichiarato Muskilda Zancada, capomissione di MSF in Siria. “Questo devastante bombardamento ha distrutto un ospedale vitale per Aleppo, che era anche il principale centro pediatrico dell’area".

Nel frattempo, all'indomani dell'ennesima strage a un ospedale di Medici Senza Frontiere, il governo di Damasco ha respinto tutte le accuse sostenendo di non aver mai bombardato la struttura: "Queste voci – scrive l'agenzia Sana, citando fonti governative – sono solo un tentativo di coprire i crimini commessi dai terroristi contro la popolazione". La smentita però non convince le ong e gli osservatori internazionali, che da giorni denunciano un incremento dei raid in quello che appare come un disegno militare ben preciso. L'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani ha intanto presentato il tragico bilancio dell'ultima settimana di bombardamenti in cui sarebbero stati uccisi 202 nella sola città di Aleppo. Gli attacchi aerei sulle aree controllate dai ribelli hanno ucciso 123 civili, di cui 18 bambini. Settantuno civili, di cui 13 minori, sono invece morti nei raid condotti dai gruppi ribelli su zone della città controllate dalle forze governative.

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