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Cardinale Poletto: “Pazzi i sindaci che trascrivono i matrimoni gay”

Secondo l’arcivescovo emerito di Torino la vera famiglia è tra uomo e donna. Il suo commento dopo la lezione sull’omosessualità della prof di religione: “Sembra che essere gay diventi un vanto, così si rovina l’equilibrio naturale”.
A cura di Susanna Picone
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Secondo il cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino, il sindaco Piero Fassino non deve imitare certi “sindaci pazzi” che trascrivono i matrimoni gay. “Non si vada dietro alla pazzia di certi sindaci che hanno trascritto. In Italia non si può fare e mi auguro che le leggi tengano conto di questa problematica. In questa vicenda è la visione antropologica della persona che va a farsi benedire”, questo il punto di vista del religioso. Poletto ha manifestato il suo pensiero dopo la vicenda avvenuta in una scuola alle porte di Torino, dove una professoressa di religione ha parlato di omosessualità in classe scatenando la reazione degli studenti. Per quella professoressa di Pininfarina, secondo il racconto di alcuni alunni, i gay sono malati e si possono curare. Il cardinale è convinto che “c’è una disputa se questa inclinazione dipende da un fatto genetico, culturale o choccante che la persona ha avuto nella sua infanzia o adolescenza. Credo che se uno che ha questa inclinazione voglia farsi testare psicologicamente possa avere risultati”.

Il cardinale contrario anche alla fecondazione eterologa

Secondo il religioso, inoltre, “certe situazioni si creano culturalmente”: “Questo gay pride, questo orgoglio omosessuale, questo propagandare, questo Marino che trascrive, sembra che poi diventi un vanto. Così si rovina l'equilibrio naturale. C'è tutta una corrente culturale che se ne infischia”. Secondo il cardinale il matrimonio è tra un uomo e una donna: “Non sono contrario ai diritti individuali – ha spiegato Poletto -, se due omosessuali vogliono mettersi insieme non li giudico, ma non chiamiamolo matrimonio”. Il cardinale Poletto è intervenuto, tra le altre cose, anche su un altro tema caldo, quello della fecondazione eterologa: “Spero che si corregga, che non si introduca. È un diritto di tutti sapere chi è la mamma e chi il papà”.

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