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Capo dello Stato non firma legge su mine anti-uomo: per Mattarella è primo rinvio alle Camere

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rinviato alle Camere la legge contro il finanziamento di società produttrici di mine anti-uomo e munizioni: è la prima volta che l’attuale capo dello Stato non firma un provvedimento.
A cura di Stefano Rizzuti
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Per la prima volta da quando è stato eletto presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha rinviato alle Camere una legge: si tratta della norma sulle ‘Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine anti-persona, di munizioni e submunizioni a grappolo’. Secondo quanto riferito dal Quirinale, il provvedimento “presenta profili di evidente illegittimità incostituzionale”. Proprio negli scorsi giorni Mattarella aveva sottolineato, con riferimento al caso del Rosatellum bis, la legge elettorale che il M5s gli ha chiesto di non firmare, come il presidente della Repubblica potesse rinviare alle Camere una norma solo se presenta elementi di incostituzionalità.

Secondo quanto riferito in una nota del Quirinale, “l’articolo 6, comma 2, della normativa in esame, in contrasto con la finalità dichiarata, determinerebbe l'esclusione della sanzione penale per determinati soggetti che rivestono ruoli apicali e di controllo (per esempio i vertici degli istituti bancari, delle società di intermediazione finanziaria e degli altri intermediari abilitati); per altri soggetti, privi di questa qualificazione, sarebbe invece mantenuta la sanzione penale, che prevede la reclusione da 3 a 12 anni, oltre alla multa da euro 258.228 a 516.456. Questo contrasta con l'art.3 della Costituzione che vieta ogni irragionevole disparità di trattamento fra soggetti rispetto alla medesima condotta”.

“Inoltre – si legge ancora – la norma in questione, violando l'art. 117 della Costituzione, si pone in contrasto con le convenzioni di Oslo e di Ottawa a suo tempo ratificate con le leggi n. 106 del 1999 e n. 95 del 2011 che richiedono sanzioni penali per tutti i finanziatori degli ordigni vietati. La normativa in esame determinerebbe invece la depenalizzazione di alcune condotte oggi sanzionate penalmente.

In ogni caso, il rinvio della legge alle Camera non comporta un vuoto legislativo esistendo una norma precedente: “È appena il caso di sottolineare che la mancata promulgazione della legge non determina alcun vuoto normativo in quanto mantiene in vigore l'attuale regime sanzionatorio di carattere penale”, conclude la nota.

La legge contro il finanziamento delle mine anti-uomo

Il provvedimento che Mattarella non ha firmato vieta totalmente il finanziamento di società che svolgono attività di costruzione e distribuzione di mine anti-persona, munizioni e submunizioni cluster. Nella legge si spiega che con il termine mina anti-persona ci si riferisce a “ogni ordigno o dispositivo corrispondente alle caratteristiche individuate dalla Convenzione sul divieto d’impiego, di stoccaggio, di produzione e di trasferimento delle mine anti-persona e sulla loro distruzione, firmata ad Ottawa nel 1997”. Invece le munizioni e submunizioni cluster sono definite sulla base della Convenzione di Oslo e “si tratta di ogni munizione convenzionale idonea a disperdere o rilasciare submunizioni esplosive ciascuna di peso inferiore a 20 chilogrammi”.

L’articolo 5 della legge disciplina invece le verifiche dei divieti posti e l’articolo 6 stabilisce le sanzioni comminate agli intermediari abilitati che non osservano il divieto di finanziamento delle società operanti nel settore. Nello specifico, gli intermediari “che violano il divieto di finanziamento sono puniti con la sanzione amministrativa pecuniaria da 150mila a 1 milione e mezzo di euro”.

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