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Elezioni politiche 2018

Berlusconi: “Con noi tornerà il poliziotto di quartiere e l’esercito sarà sempre in strada”

Silvio Berlusconi annuncia che in caso di vittoria elettorale del centrodestra tornerà la figura del poliziotto e del carabiniere di quartiere. Allo stesso modo il leader di Forza Italia sostiene che tutti i soldati dell’esercito saranno sempre per strada e mai in caserma.
A cura di Stefano Rizzuti
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Dopo i fatti di Macerata il tema della sicurezza è piombato al centro del dibattito politico in vista delle prossime elezioni del 4 marzo. E sul tema non si esime il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che in un’intervista al Tg4 lancia una serie di proposte sul tema: prima di tutto il ritorno del poliziotto e del carabiniere di quartiere. Una misura promessa da Berlusconi che verrà accompagnata dalla presenza dei militari dell’esercito per le strade italiane: “Fin quando la questione sicurezza rimarrà una emergenza, finché gli italiani avranno ancora paura, non un solo militare dovrà rimanere in caserma”.

C'è bisogno di più uomini in campo, secondo il presidente forzista: agenti di polizia e carabinieri che devono essere “meglio retribuiti ed equipaggiati”. Berlusconi lancia quindi una promessa: “Un impegno che il nostro governo si assume sin da ora è la reintroduzione del poliziotto e del carabiniere di quartiere. Già solamente la loro presenza scoraggia i malintenzionati e dà un senso di fiducia e sicurezza ai cittadini onesti”. Poliziotti e carabinieri devono essere affiancati dai militari, secondo il leader di Fi: “Rilanceremo l’operazione strade sicure – annuncia – così i soldati aiuteranno polizia e carabinieri”.

L'attuale ministro della Difesa ed esponente del Pd Roberta Pinotti risponde su Berlusconi attraverso Twitter: "Berlusconi continua a dire di voler reintrodurre l’Operazione Strade Sicure. Non solo l’Operazione c’è, ma i Governi del Pd hanno più che raddoppiato il numero di militari che vigilano sulle nostre città. Qualcuno lo informi".

Nessun condono, ma mai famiglie in strada

Berlusconi torna su un tema diventato centrale nel dibattito ieri: quello dei condoni edilizi. “Io non ho mai parlato di condono”, afferma dopo le sue dichiarazioni di ieri. “Ma – argomenta – non rinuncio a ragionare con il buon senso, in questo caso il buon senso mi porta a dire che l’edilizia è ferma per due ragioni: troppe tasse messe dalla sinistra sulla casa e burocrazia soffocante. Propongo che chi vuole costruire o ristrutturare non deve aspettare anni e anni per avere i permessi per fare ciò che già la legge gli consente di fare”.

Quindi, secondo Berlusconi, queste persone potranno costruire prima di avere i permessinel rispetto delle leggi urbanistiche”. “Poi, ex post, ci saranno dei controlli: se ha violato qualche norma c’è un periodo per sanare, se non ti metti in regola neanche dopo arrivano multe salate. Nessun condono, ma il mio governo non metterà mai sulla strada una famiglia che non ha dove andare perché la sua casa viola una norma edilizia e verrà abbattuta. Bisogna vedere caso per caso con rigore, ma anche con equilibrio e buon senso”, conclude il leader di Forza Italia.

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