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Berlusconi a Leader: “Condono tombale se avrò la maggioranza”

L’ex premier è ospite della trasmissione di Rai3. Non è una serata esaltante, i temi tendono a ripetersi ed a tratti si fa confusione. Lui, nel frattempo promette condono, ma solo se avrà la maggioranza col suo partito.
A cura di Andrea Parrella
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Silvio Berlusconi ospite alla trasmisione porta a porta

Silvio Berlusconi è intervenuto da Lucia Annunziata alla trasmissione Leader. Si è presentato in solitaria in trasmissione, senza la sua squadra, a differenza di quanto i suoi predecessori hanno fatto, forte dei sondaggi (ecco quello realizzato da Fanpage in collaborazione con TP) che lo accreditano di una maggioranza in Lombardia che impedirebbe il controllo del senato al centrosinistra. Più volte nel corso della trasmissione il presidente ha affrontato l'ostilità degli ospiti in studio, che l'hanno attaccato sul suo operato al governo e sulla presunta scarsa credibilità nelle sue proposte per questa campagna elettorale. Una serata confusa e dispersiva, in cui il caos ha regnato spesso con l'ex premier impegnato a citare cifre e numeri ai quali hanno risposto con altrettante cifre difficilmente decifrabili. Alcune considerazioni iniziali in merito al suo candidato premier e all'affermazione più rilevante della sua giornata, sul festiva di Sanremo:

Per poi passare a sottolineare, come prassi, quali siano stati i limiti strutturali che abbiano impedito a lui, come a qualsiasi premier di avere i poteri necessari per incidere in maniera forte:

Non si poteva non parlare di Imu (la metà degli italiani crederebbe nella restituzione) e dell'eventuale restituzione alla quale il premier avrebbe pensato nel caso di una sua vittoria elettorale. Pur provando a fare di conto, Berlusconi ha scandito le sue risposte con le ritrite frasi di maniera che condiscono questa grande operazione elettorale:

Il professor Perotti, presente in studio come ospite, fa presente a Berlusconi una questione che è venuta fuori in questi giorni, ovvero che un'eventuale restituzione dell'Imu favorirebbe, di fatto, le fasce più abbienti, in virtù del fatto che esse abbiano contribuito in maniera quantitativamente più cospicua al pagamento della tassa:

E viene anche piuttosto sgonfiata la proposta dei quattro milioni di posti di lavoro che Berlusconi si sarebbe ritenuto in grado di garantire, secondo una stima in base alla quale il calcolo sarebbe fatto in maniera del tutto approssimativa: in Italia, i disoccupati, sono circa tre milioni.

La parte centrale della puntata è stata di certo la più caotica, in corrispondenza di una guerra di numeri e cifre che hanno comportato attacchi vicendevoli tra le parti:

Per passare attraverso le accuse a Monti, quelle dell'orientamento germanico dell'attuale premier nella sua agenda per dare maggiore risalto, invece, all'opposizione che a detta sua avrebbe mosso ai tavoli europei, cosa che l'avrebbe reso inviso a livello internazionale:

Durante il corso della puntata ci sono stati due collegamenti che hanno fatto venire fuori tematiche importanti che riguardano le proposte per il futuro della compagine Pdl e l'operato del governo passato. Da una parte i tecnici che si stanno occupando della complicatissima ricostruzione de L'Aquila e prima, da Milano, il gruppo Imprese che resistono per il quale, fra gli altri, ha parlato Luigi Desiderato. Dopo la conclusione del collegamento, tornati in studio Berlusconi è incappato in una gaffe affermando che un suo collaboratore gli avrebbe detto che Desiderato è in realtà un candidato di Giannino in Lombardia. Ma la smentita è giunta quasi immediatamente telefonicamente, lascian l'ex premier nell'imbarazzo più assoluto. Ecco il video

E poi su la questione della ricostruzione post terremoto, ha affrontato le accuse di chi ritiene il governo colpevole di un'imperizia nella fase di ricostruzione della città, che difatti è ancora, tutt'ora, morta.

Infine alcuni scambi con dei testimoni di istanze per i diritti civili e Landini, segretario nazionale Fiom, che ha chiesto a Berlusconi nel merito dell'atteggiamento della Fiat verso i 19 operai reintegrati e, successivamente, cassa integrati:

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