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Basta razzismo: gli immigrati scendono in piazza anche a Napoli

Dopo la sparatoria di Firenze, in cui sono stati uccisi due commercianti senegalesi, centinaia di immigrati si sono dati appuntamento a Napoli per manifestare contro il razzismo. Intervenuto anche il sindaco della città partenopea, Luigi De Magistris.
A cura di Daniela Caruso
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Una manifestazione di solidarietà che ha visto in piazza centinaia di immigrati, che hanno voluto gridare ad alta voce “No al razzismo”, dopo la sparatoria di Firenze in cui due commercianti senegalesi hanno perso la vita. Il corteo è partito da Piazza Garibaldi, attraversando le principali vie del centro, per poi giungere a Piazza del Plebiscito. Una protesta senza colori politici, schieratasi da parte della solidarietà e dell’integrazione, con l’obiettivo di dire finalmente basta al razzismo. La comunità senegalese scesa in piazza fa appello agli italiani che ancora credono nei principi democratici, affinché episodi simili non si verifichino mai più.

immigrati

Gli immigrati chiedono la chiusura di Casapound, una società basata su politiche di integrazione e su una giustizia che vada al di là del colore della pelle. L’indignazione si è fatta sentire attraverso cartelloni, voci e striscioni che gridavano no al razzismo e sì ad una società realmente multieticnica e multiculturale. Sceso tra i manifestanti anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e l’assessore alle Politiche Sociali Sergio D’Angelo: quest'ultimo ha dichiarato che saranno chiamati “a raccolta tutte le comunità della regione, perché i rifugiati possano ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari e per trovare soluzioni alle problematiche delle diverse comunità”. Il primo cittadino ha parlato al corteo, affermando che Napoli non vuole essere una città razzista, ma solidale verso gli immigrati tutti, senza distinzione di razza, religione e provenienza: in merito alle correnti neo-fasciste, De Magistris ha sostenuto che in

Un Paese democratico non può che stigmatizzare ogni forma di razzismo. Sia essa ideologica, verbale o materiale, un paese democratico non può tollerare, che formazioni che si ispirano al neonazismo possano operare indisturbate, di fatto fomentando i semi dell'odio e della violenza anche di stampo razzista. Sarebbe un segnale importante e giusto, per contribuire a questo scopo, l'apertura di un dibattito per arrivare all'approvazione di una legge che garantisca la cittadinanza e il voto agli stranieri presenti in Italia.

I manifestanti, una volta giunti a Piazza del Plebiscito, hanno chiesto anche un incontro col Prefetto: forte preoccupazione per gli episodi di intolleranza che si stanno sviluppando in diverse parti dello stivale. Omar Ndiaye, rappresentante dei senegalesi residenti a Napoli, ha dichiarato, infatti, che

Negli ultimi anni anche a Napoli ci sono stati casi di violenza, ci sono stati omicidi irrisolti; l'anno scorso un ragazzo è stato sparato con tre colpi di pistola, quattro mesi fa un altro ragazzo è stato trovato morto al porto. Chiediamo giustizia per questi casi ma anche più attenzione contro il razzismo. Napoli è una città aperta ma ci sono ancora sacche di resistenza all'integrazione. Casapound è da chiudere in tutt'Italia, e ribadiamo che Gianluca Casseri non era un pazzo ma un estremista razzista.

Un altro problema da fronteggiare è sicuramente quello dei rifugiati fuggiti dalla guerra in Libia e che ora sono accolti a Napoli da diverse strutture alberghiere, in attesa del permesso di soggiorno. Stamattina si è svolto anche un corteo antirazzismo a Firenze, che ha visto in piazza 10 mila persone che hanno dato il loro supporto ai senegalesi e a tutti gli immigrati che vivono in città.

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