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Bankitalia: nuovo record del debito pubblico, 90,000 euro a carico di ogni famiglia italiana.

Nuovo record per il debito pubblico italiano in crescita rispetto ad ottobre 2009 di 63 miliardi. Su ogni famiglia italiana grava un debito di quasi 90mila euro.
A cura di Cristian Basile
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Ancora un record per il debito pubblico italiano che viaggia ormai sopra i 1.800 miliardi di euro (esattamente 1.867,398 miliardi). Rispetto all'ottobre 2009 (quando il debito delle amministrazioni pubbliche era a 1.804,5 miliardi), si registra una crescita di circa 63 miliardi, aumento ancora più alto se si calcola l'incremento dall'inizio dell'anno: rispetto ai 1.763,6 miliardi di fine dicembre la crescità è stata di 104 miliardi, con un incremento del 5,9%.

Calano inoltre le entrate tributarie che – secondo quanto si legge nel supplemento al Bollettino di Finanza Pubblica di Bankitalia – nei primi 10 mesi dell’anno sono diminuite di 5,2 miliardi, ovvero l’1,8%. "La flessione – come si legge nel Bollettino- è esclusivamente dovuta al venire meno delle una tantum e/o imposte sostitutive dell’Ires, dell’Irap e delle addizionali, versate nel 2009 per il riallineamento di valori contabili derivanti dall’adozione degli Ias/Ifrs". Tuttavia "continua l’andamento molto positivo degli incassi da ruoli relativi ad attività di accertamento e controllo che hanno raggiunto un importo pari a 4.118 milioni di euro, registrando un incremento del 13,6%".

Scende, invece, il debito delle amministrazioni locali che ad ottobre ha raggiunto 111,3 miliardi, in calo di 1,035 miliardi. Nel complesso- segnalano Adusbef e Federconsumatori – si tratta di un debito di 31.123 euro per ognuno dei 60 milioni di abitanti, pari a 88.923 euro a carico di ognuna delle 21 milioni di famiglie, dato che per il Codacons, dimostra il "fallimento della politica economica del governo Berlusconi". Le associazioni dei consumatori chiedono inoltre “che il governo abbia il coraggio di tagliare le spese e i costi della politica, una patrimoniale progressiva sui redditi oltre i 2 milioni di euro, l’armonizzazione delle rendite finanziarie a livello europeo, con l’aliquota dal 12,5 al 20% con la tassativa esclusione dei titoli di Stato (Bot, Btp, Cct, Ctz,ecc.), una politica di dismissioni di oro e riserve di Bankitalia appostata alla riduzione del debito, come hanno fatto da tempo tutti i Paesi aderenti all’area euro che avevano meno problemi dell’Italia”.

Insomma ancora una rilevazione poco rassicurante, dopo quelle relative all'aumento dell'inflazione e della disoccupazione giovanile, nonchè alla perdita del potere d'acquisto da parte delle famiglie italiane: insomma, gli effetti e le conseguenze negative della crisi economica sono lontani dall'essere cessati.

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