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Baby squillo Parioli: tutti condannati, 10 anni a Ieni e 6 anni alla madre di una ragazzina

Tutti condannati gli imputati nel processo sul giro di baby squillo nel quartiere Parioli a Roma.
A cura di Antonio Palma
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Finisce con otto condanne il processo di primo grado per lo scandalo delle baby squillo dei Parioli a Roma. Tutti gli imputati nel processo infatti sono stati condannati dal Giudice per le udienze preliminari nel giudizio con rito abbreviato. Il gup Costantino De Robbio ha deciso la responsabilità penale di tutti e otto gli imputati condannando tra gli altri il presunto sfruttatore delle baby squillo Mirko Ieni e una delle mamme delle ragazzine coinvolte nel giro di prostituzione in un appartamento di viale Parioli. La pena più dura è stata emessa proprio nei confronti di Mirko Ieni, condannato dal Gup a 10 anni di reclusione e al pagamento di una multa di 60mila euro, mentre la madre della più piccola delle baby squillo è stata condanna a sei anni di carcere e al pagamento di ventimila euro di multa.  La donna, alla quale era stata già revocata la potestà genitoriale, dovrà anche risarcire i danni alla figlia, costituitasi parte civile nel processo.

Le altre condanne per il giro di baby squillo ai Parioli

Condannato a 7 anni invece il caporal maggiore dell'esercito Nunzio Pizzacalla, accusato di aver reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni e ritenuto un altro gestore del giro di prostituzione minorile ai Parioli. Pene leggermente inferiori per gli altri imputati a partire dal commercialista Riccardo Sbarra, condannato a sei ani perché cliente delle baby squillo dei Parioli e possessore di materiale pedopornografico. Quattro anni di pena invece per Mario Michael de Quattro, 3 anni e 4 mesi per l'imprenditore Marco Galluzzo, accusato di aver ceduto cocaina in cambio di prestazioni, e un anno di carcere ciascuno per i due clienti del baby squillo Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone. "L'impianto accusatorio è stato pienamente condiviso dal giudice" hanno commentato con soddisfazione" il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi dopo la sentenza.

Le richiste dell'accusa per gli sfruttatori delle baby squillo

È stata una camera di consiglio lampo quella che ha portato alla condanna degli otto imputati nel processo delle baby squillo dei Parioli. L'udienza del processo era iniziata poco dopo le 15 e in appena un'ora il giudice monocratico ha emesso il suo verdetto.  Durante la requisitoria in Tribunale i pm che sostenevano l'accusa avevano chiesto pene severe per tutti gli imputati accusati di sfruttamento della prostituzione minorile. Per Mirko Ieni, l'uomo ritenuto il reclutatore delle due studentesse e il principale gestore del giro di prostituzione nonché responsabile di aver ceduto droga, erano stati chiesti 16 anni e 6 mesi. Per la madre di una delle ragazzine sfruttate, accusata di aver spinto la figlia ad avere rapporti sessuali a pagamento, erano stati chiesti sei anni. Altri sei anni erano stati chiesti infine per Nunzio Pizzacalla, mentre 5 anni erano stati chiesti per il commercialista Riccardo Sbarra. Pene leggermente più lievi erano state chieste per gli altri clienti: quattro anni per l'imprenditore Marco Galluzzo, che avrebbe fatto sesso in cambio di cocaina, un anno e quattro mesi per Michael De Quattro, accusato anche di una tentata estorsione per aver tentato di farsi dare 1.500 euro per non diffondere il filmato di un rapporto con una delle due ragazzine. Otto mesi di reclusione, infine, erano stati sollecitati per Francesco Ferraro e Gianluca Sammarone.

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