Yara, investita e uccisa dall’amica senza patente. Giovanna “è distrutta dal dolore. Non esce di casa”
"Sono disperata, ho la morte nel cuore". Queste le prime parole pronunciate da Giovanna (nome di fantasia) agli amici mentre l'amica, Yara, lottando tra la vita e la morte in un letto del reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Siena. Purtroppo la 16enne non ce l'ha fatta ed ora lei non riesce a darsi pace. La giovane era infatti alla guida dell'auto che ha investito e ucciso la ragazza di Montepulciano, nonostante non avesse la patente (non essendo ancora maggiorenne). La tragedia è avvenuta a Abbadia San Salvatore. Dopo aver appreso del dramma non riesce quasi più a parlare. Non si muove di casa, è distrutta dal dolore, non vuole vedere nessuno, come riporta il Corriere della Sera.
Yara morta schiacciata contro un muro
Stando alle prime ricostruzioni, Giovanna avrebbe ingranato per sbaglio la retromarcia di quella Mini di seconda mano che il nonno le aveva comprato in vista del suo 18esimo compleanno. Yara è finita schiacciata contro un muro. "Anche l’amica di Yara è una vittima di questa tragedia — dice Luca, zio di Yara —. Non abbiamo rancore. I suoi genitori disperati sono venuti da noi qui a Montepulciano a farci le condoglianze, a chiedere scusa. Hanno abbracciato mio fratello Gionata, il babbo di Yara e la mamma Lilian". La 16enne ogni tanto lavorava nel ristorante di famiglia, proprietaria di una delle cantine più famose di Vino Nobile della zona. "E accoglieva tutti con un sorriso contagioso — ricorda ancora lo zio —. Non ho mai conosciuto una ragazzina capace di sprigionare così tanta gioia".
I genitori hanno deciso di donare gli organi
Yara è stata portata all'ospedale Le Scotte di Siena in elicottero con ferite molto gravi. Yara è stata portata all'ospedale Le Scotte di Siena in elicottero con ferite molto grave. È stato fatto un tentativo ma poi, nella mattina di sabato, la giovane è morta. I genitori hanno deciso di donare gli organi, mentre tutta Montepulciano partecipa al dolore della famiglia. Nel giorno del funerale il sindaco proclamerà il lutto cittadino. "Ho visto l’ultima volta Yara poche ore prima dell’incidente — ricorda lo zio Luca —. Mi ha accolto con un grande ‘ciao zio' e un sorriso luminosissimo. E con quel sorriso la voglio ricordare".