video suggerito
video suggerito

Vito Mezzalira, resti dietro casa a 6 anni dalla scomparsa: compagna indagata, continuava a ritirare la pensione

Il mistero di Vito Mezzalira, ex postino 70enne sparito senza alcun motivo apparente nel 2019 a Sagrado, in provincia di Gorizia. Dopo 6 anni alcuni resti trovati in un sacco dentro un pozzo proprio dietro casa. Indagata la compagna che per lungo tempo aveva continuato a ritirare la pensione.
A cura di Antonio Palma
105 CONDIVISIONI
Immagine

È un vero e proprio mistero quello che avvolge la scomparsa di Vito Mezzalira, il 70enne sparito senza alcun motivo apparente nel 2019 e i cui resti potrebbero essere quelli sepolti in un pozzo dietro casa e rinvenuti solo nei giorni scorsi dopo una lunga ricerca a Sagrado, in provincia di Gorizia. Tutto inizia sei anni fa con la scomparsa nel nulla dell’ex postino in pensione e una compagna per nulla preoccupata che parla di allontanamento volontario e continua a riscuotere la pensione. Gli allarmi inascoltati della sorella vanno avanti a lungo fino alla denuncia tre anni dopo che mettono in moto le indagini fino alla scoperta di resti umani in un pozzo dietro casa dell’ex postino a Sagrado, in provincia di Gorizia.

"La compagna raccontava le cose più strane, ma la pensione continuava a essere prelevata"

“Sono certa che quelle ossa sono di mio fratello. Me lo sentivo che il corpo era nascosto in giardino”, ha dichiarato la sorella di Vito Mezzalira al Piccolo. Era stata la sua denuncia nel 2022 a fare scattare i primi allarmi anche se ci sono voluti oltre tre anni per ipotizzare un omicidio a carico della compagna dell’uomo. “I rapporti con mio fratello erano ottimi anche se non frequenti, per cui all’inizio non mi ero insospettita. Lei mi raccontava le cose più strane, ma la pensione continuava a essere prelevata. Le chiesi di farmelo salutare almeno al telefono quando gli consegnava la pensione, ma lei divagava” ha ricostruito la sorella del 70enne

Gli strani prelievi, che avvenivano sempre da sportelli diversi, avevano già portato la magistratura a ipotizzare una truffa ai danni dello Stato ma col passare dei mesi e degli anni si è fatta sempre più avanti l’ipotesi di una morte violenta. I racconti della compagna che parlava di fuga all’estero, per amore o perché inseguito da creditori, sono apparsi sempre più inverosimili fino a spingere gli inquirenti a cercare nella villetta l’eventuale presenza di resti.

Il rinvenimento dei resti grazie a georadar: in un pozzo tappato con del cemento

Gli inquirenti ci avevano provato una prima volta nel 2023 ma senza esito. Ora a distanza di due anni dall'ultimo sopralluogo, sono emersi invece dei resti umani misti a brandelli in un pozzo nel giardino di casa nella frazione di Sdraussina che era stato tappato con del cemento. Una scoperta possibile solo grazie all'impiego del georadar e di unità cinofile che hanno permesso di individuare il pozzo profondo 4 metri.

“Con il martello demolitore abbiamo provato a sondare il terreno e abbiamo trovato il tappo di questo pozzo che poi abbiamo aperto con gli escavatori. Con l'ausilio dei colleghi del movimento terra abbiamo effettuato gli scavi che hanno portato al ritrovamento di un sacco che ha destato dei sospetti e dove poi è stato ritrovato il corpo” hanno spiegato ala Tgr i vigili del fuoco di Gorizia.

Si attendono ora gli esami sui resti per accertare l’identità del deceduto ma per inquirenti e sorella di Vito Mezzalira ci sono pochi dubbi. “Si apre ora una fase nuova. Servirà un’approfondita attività medico-legale per identificare quei resti sepolti da anni. Se siano di Mezzalira non mi azzardo a dirlo, ma potrebbe essere verosimile” ha dichiarato il comandante provinciale dei carabinieri di Gorizia. “Ora perlomeno mi sono fatta una ragione della sua sparizione" ha concluso invece la sorella del 70enne.

105 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views