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Vercelli, violenze sessuali di gruppo in casa famiglia a Caresana: “Educatori sapevano”

La Squadra Mobile della Polizia di Stato di Vercelli sta dando esecuzione alla misura cautelare del sequestro preventivo di una casa famiglia a Caresana, oltre che alla misura del divieto di esercitare qualunque attività professionale a contatto con minori a carico di 5 educatori, a seguito di condotte omissive in relazione a presunte violenze sessuali di gruppo avvenute tra le mura della struttura.
A cura di Susanna Picone
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La Polizia di Stato di Vercelli, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, sta dando esecuzione alla misura cautelare del sequestro preventivo di una casa famiglia a Caresana, nella provincia di Vercelli, oltre che alla misura del divieto di esercitare qualunque attività professionale a contatto con minori a carico di cinque educatori della comunità a seguito di condotte omissive in relazione a presunte violenze sessuali di gruppo avvenute all’interno della struttura. L'ipotesi degli investigatori è appunto che gli educatori non avrebbero agito per evitare le violenze presunte nella struttura nella provincia piemontese. Le persone denunciate sono quattro donne e un uomo tra i 28 e i 52 anni.

L'operazione della polizia scattata all'alba – L’operazione, scattata nelle prime ore del mattino di venerdì 13 dicembre, è condotta dai poliziotti della squadra mobile, che all'alba sono entrati nella casa famiglia di Caresana e l'hanno sequestrata. L'inchiesta era iniziata alcuni mesi fa quando una ragazza di 16 anni, ospite della struttura, si era allontanata. La sorella, ascoltata dagli inquirenti, aveva raccontato  che la ragazzina le aveva confidato di essere stata costretta a subire soprusi, dai maltrattamenti fisici e verbali, sino a episodi di violenza sessuale di gruppo. I suoi aguzzini erano altri minorenni che vivevano nella casa famiglia. A quanto emerso la ragazza aveva parlato col personale della casa famiglia, ma non aveva ricevuto alcuna protezione. Durante le indagini, poi, sarebbe emersa una seconda vittima di soprusi: una ragazza di 15 anni, poi allontanata  dalla struttura. Anche in questo caso il personale sarebbe stato a conoscenza di quanto accadeva. Nelle perquisizioni effettuate dagli uomini della Seconda Sezione della Squadra Mobile sono stati rinvenuti e sequestrati alcuni registri individuali e di gruppo scritti dalle giovani vittime dai quali emerge la piena conoscenza degli educatori sulla gravità delle violenze.

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