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Val di Susa, Paolo muore precipitando da una via ferrata davanti agli occhi del figlio

Paolo Pich, un uomo di 58 anni di Chivasso, ha perso la vita cadendo alla fine di un percorso attrezzato nella zona della Ferrata di Rocca Clarì. L’allarme è stato lanciato dal figlio che era con lui.
A cura di Davide Falcioni
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Nuovo grave incidente in montagna ieri, sabato 2 luglio, a Claviere, nell'alta Val di Susa: Paolo Pich, un uomo di 58 anni di Chivasso, ha perso la vita cadendo alla fine di un percorso attrezzato nella zona della Ferrata di Rocca Clarì. L'allarme è stato lanciato dal figlio che era con lui e ha assistito alla terribile scena vedendo lo ha visto scomparire dal salto di roccia. Sul posto è stato inviato il servizio di elisoccorso regionale del 118 che con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza ha sbarcato al verricello il personale dell'equipe.

Purtroppo, dopo le operazioni di rianimazione cardio circolatoria, è stato possibile soltanto constatare il decesso dell'uomo. Nel frattempo una squadra del Soccorso Alpino ha raggiunto il figlio e lo ha accompagnato a valle a piedi mentre, dopo aver ricevuto l'autorizzazione dal magistrato, l'eliambulanza ha effettuato il recupero della salma.

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La scomparsa di Pich ha suscitato profonda commozione tra gli amanti della montagna dell'alta Val di Susa. Un amico ha affidato ai social uno struggente messaggio di cordoglio: "Non riesco a farmene una ragione. Il dolore che provo è enorme. La montagna, la tua passione. La stessa che ha regalato a tutti noi tanti sorrisi e gioie ora ti ha portato via per sempre. Tu che per tutti noi sei sempre stato il fratello maggiore. Abbiamo cantato insieme intorno al fuoco, mangiato dalla stessa gavetta e condiviso le nostre vite. Con te mi sono tuffato nella più bella avventura della mia vita, lo scoutismo. Eri solo passato a dare un occhiata a quei tre ragazzini che avevano aperto un gruppo Scout. Sei rimasto a darci una mano, fondando con noi il Gruppo Scout CNGEI Chivasso 5 diventando il nostro mitico capo gruppo. Tu eri Hati, il grande elefante che in maniera saggia ha fatto crescere tutti noi. La nostra amicizia da allora no si è mai interrotta. Abbiamo visto crescere i nostri figli, ne abbiamo condiviso paure e gioie. Per me sei e rimarrai il punto più alto da raggiungere. L'uomo pacato ed energico allo stesso tempo che avrei voluto essere. Io che avrei voluto essere Paolo Pich oggi non riesco a fare altro che piangere per te Capitano o mio Capitano".

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