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Uomo ucciso a colpi di pistola nel foggiano: convinse il figlio a confessare omicidio

Ucciso stamattina Gerardo Lorenzo Tammaro, padre di Mirko Tammaro, il giovane di 26 anni reo confesso dell’omicidio di Andrea Gaeta, 20 anni, figlio di un presunto boss locale assassinato la notte tra il 3 e il 4 settembre scorso.
A cura di Davide Falcioni
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Un uomo di circa 50 anni è stato assassinato a colpi d'arma da fuoco in un agguato avvenuto per strada ad Orta Nova (Foggia), in via Salvo D'Acquisto.

Si tratta di Gerardo Lorenzo Tammaro, padre di Mirko Tammaro, il giovane di 26 anni reo confesso dell'omicidio di Andrea Gaeta, 20 anni, figlio di un presunto boss locale ucciso la notte tra il 3 e il 4 settembre scorso per motivi legati ad una contesa per una ragazza. Fu l'uomo a convincere il figlio a costituirsi.

Sull'omicidio di Gerardo Tammaro, avvenuto a distanza di un mese dall'altro fatto di sangue, indagano i carabinieri. Stando a quanto si apprende, l'uomo sarebbe stato ucciso a colpi di pistola alla periferia del paese, in via Salvo d'Acquisto, fra le 10 e le 10,30 di questa mattina.

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Un mese fa l'omicidio di Andrea Gaeta

La sera del 3 settembre Andrea Gaeta venne ucciso a colpi di pistola di fronte alla sua auto, a bordo della quale c'erano quattro ragazzi, tra i quali l'ex fidanzata di Mirko Tammaro, il 26enne di Orta Nova sottoposto a fermo per l'omicidio e ristretto nel carcere di Foggia. Il movente dell'omicidio, stando a quanto ricostruito dai militari sulla base delle testimonianze raccolte, sarebbe riconducibile alla gelosia: Tammaro sarebbe stato lasciato dalla fidanzata qualche giorno prima e avrebbe visto la ragazza assieme ad Andrea Gaeta.

La sera dell'omicidio Gaeta sarebbe stato visto in un bar di Orta Nova assieme ad alcuni amici, tra i quali la ex di Tammaro. Stando alle loro dichiarazioni, Tammaro sarebbe passato ripetutamente con l'auto e nel corso della serata avrebbe tempestato di telefonate la giovane rivolgendole anche minacce di morte. Il gruppo composto da quattro ragazzi si sarebbe allontanato dal bar e sarebbe salito sull'auto di Gaeta, superando quella di Tammaro che, subito dopo, avrebbe iniziato a lampeggiare pretendendo che accostasse.

Dopo aver affiancato l'auto di Gaeta, Tammaro avrebbe invitato il 20enne a uscire dall'abitacolo. Una volta fuori, avrebbe estratto una pistola e premuto il grilletto. Tammaro si è poi costituito ai carabinieri, pare su invito di suo padre, presso il casello autostradale di Termoli, e ha poi fatto ritrovare l'arma, una pistola revolver calibro 356 magnum, ai margini della strada statale 26 in agro di San Ferdinando di Puglia (Barletta).

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