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Un anno fa in Congo la morte di Attanasio e Iacovacci. La fidanzata: “Dolore e rabbia non passano”

Domenica Benedetto, fidanzata del carabiniere Vittorio Iacovacci, ucciso insieme all’ambasciatore Luca Attanasio un anno fa in Congo, a Fanpage.it: “Il dolore che si prova è un’esperienza difficile da definire, non passa. Non si può morire così, per così poco, è assurdo, non c’è limite alla follia”.
A cura di Ida Artiaco
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"Pare ieri ma è già passato un anno, i ricordi di quella mattina restano prepotenti. Il dolore che si prova è un’esperienza difficile da definire, non passa". A parlare a Fanpage.it è Domenica Benedetto, fidanzata del carabiniere Vittorio Iacovacci, rimasto ucciso in un attentato in Congo insieme all'ambasciatore Luca Attanasio un anno fa. Era esattamente il 22 febbraio scorso quando i due sono stati coinvolti in un agguato a scopo di rapimento nella provincia del Kivu Nord, nei pressi di Goma, al convoglio di aiuti umanitari dell'Operazione MONUSCO.

Il ricordo di Domenica: "Non si può morire per così poco"

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Domenica, 29 anni, avrebbe dovuto sposare il suo Vittorio, classe 1990. Un sogno che l'attentato del 22 febbraio 2021 ha spezzato. "È stato un anno difficile – ha spiegato a Fanpage.it -, ho cercato di riprendere in mano la mia vita, ho dovuto farlo, ma senza programmare il futuro". Domenica è ancora incredula per quanto successo a Vittorio: "La medaglia d’oro al valor militare a lui concessa è un’onorificenza che lo rappresenta degnamente, speriamo possa essere da esempio per tutti". Infine, un riferimento alle indagini in corso: "Non si può morire così, per così poco, è assurdo, non c’è limite alla follia, fa ancora più rabbia. Confido in chi ha coordinato le indagini, sono certa che si arriverà a chiarire ogni dubbio, glielo dobbiamo".

Attanasio e Iacovacci uccisi per 50mila dollari: le carte dell'inchiesta

Vittorio Iacovacci e Luca Attanasio
Vittorio Iacovacci e Luca Attanasio

Il riferimento è alle ultime informazioni che arrivano dalle carte dell'indagine della Procura di Roma, secondo la quale Attanasio e Iacovacci sarebbero stati uccisi per 50mila dollari: il gruppo di banditi che assalì il convoglio aveva chiesto quella cifra ma i passeggeri non avevano quel denaro e l'imboscata si è trasformata nel tragico tentativo di sequestro a scopo di estorsione. Il carabiniere Iacovacci morì sul colpo, Attanasio qualche ora dopo, mentre veniva trasportato in ospedale. L'inchiesta della magistratura capitolina è a carico di Rocco Leone, vicedirettore del Pam, il Programma alimentare dell'Onu, e del suo collaboratore locale Mansour Rwagaza. Entrambi sono accusati di omicidio colposo per non aver rispettato i protocolli di sicurezza nella preparazione del viaggio. A un anno di distanza, le autorità congolesi hanno arrestato sette presunti sequestratori, che avrebbero confessato confermando nella sostanza la versione delle vittime superstiti dell’agguato.

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