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Ucciso e fatto a pezzi in Colombia, arrestato un sesto uomo per l’omicidio del ricercatore Alessandro Coatti

È stato arrestato dalla polizia colombiana José Ángel Lizcano Hernández, 22 anni, sesto sospettato dell’omicidio del biologo italiano 38enne Alessandro Coatti, ucciso e fatto a pezzi il 6 aprile. Il giovane è stato fermato nella città di Cali. È accusato insieme ad altre 5 persone di omicidio e furto aggravato.
A cura di Eleonora Panseri
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Alessandro Coatti e José Ángel Lizcano Hernández.
Alessandro Coatti e José Ángel Lizcano Hernández.

È stato arrestato dalla polizia colombiana José Ángel Lizcano Hernández, 22 anni, sesto sospettato dell'omicidio del biologo italiano 38enne Alessandro Coatti. Il giovane è stato fermato nella città di Cali, nel sud-ovest del Paese, venerdì.

Lizcano Hernández è stato trovato in un'abitazione in un quartiere popolare e, secondo la stampa estera, era "nel mirino" delle autorità da varie settimane, dopo essere fuggito da Santa Marta, dove il 6 aprile scorso Coatti era stato ucciso e fatto a pezzi.

Le parti del corpo del 38enne erano stata rinvenute in diverse parti della città. Nei mesi scorsi le forze dell'ordine colombiane hanno arrestato altri cinque giovani.

Il 22enne farebbe infatti parte di un gruppo di malviventi che avrebbe ingannato il biologo italiano dandogli un appuntamento attraverso un'app di incontri nel quartiere San José del Pando per rapinarlo.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il 38enne potrebbe aver opposto resistenza e avrebbe tentato di fuggire. Per questo sarebbe stato torturato e drogato.

Dopo la morte, i suoi aggressori avrebbero cercato di far sparire il corpo e simulare un regolamento di conti tra bande criminali per sviare le indagini. Non è chiaro se il giovane sia morto per overdose o per i colpi inferti con un corpo contundente. 

Oltre a Lizcano Hernández, sono stati arrestati anche José Diazgranados Soteldo, Oswal Moisés Ospino Navarro, Isaac Enrique Márquez Charris, Andrea Camila Verdugo Escorcia e Brian Augusto Cantillo Salcedo, tutti accusati dalla Procura dei reati di omicidio e furto aggravato e rinviati a giudizio, tutti 20enni.

Il 38enne era originario di Longastrino, frazione dei comuni di Argenta e Alfonsine (Ferrara e Ravenna). Qui il 30 giugno scorso si sono tenuti i funerali nella parrocchia di San Giuliano.

“Alessandro era una persona fantastica, – aveva raccontato la cugina in quell'occasione al quotidiano La Nuova Ferrara – per me era come un fratello con cui potevo parlare e confrontarmi, al quale potevo chiedere consigli e al quale mi ispirerò sempre. Era molto intelligente, socievole, altruista ed empatico”.

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