0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Uccise la moglie incinta di 8 mesi a Bolzano, Corte d’Appello conferma l’ergastolo per Mustafa Zeeshan

Confermata la condanna all’ergastolo per Mustafa Zeeshan, il 43enne che nel 2020 uccise la moglie 28enne Fatima Zeeshan, incinta di 8 mesi. La giovane viveva da tempo segregata in casa ed era vittima di maltrattamenti costanti.
A cura di Gabriella Mazzeo
0 CONDIVISIONI
A sinistra Mustafa Zeeshan e la moglie Fatima Zeeshan
A sinistra Mustafa Zeeshan e la moglie Fatima Zeeshan

È stato condannato all'ergastolo Mustafa Zeeshan, il 43enne che uccise la moglie Fatima incinta di 8 mesi. La giovane, 28 anni, venne prima presa a calci e poi soffocata nell'appartamento di Versciaco dove si era trasferita con il marito. Il delitto avvenne nella notte tra il 29 e il 30 gennaio 2020 a Bolzano.

Accolta, dunque, la richiesta della pm, Donatella Marchesini, per la massima pena, mentre sono state respinte le richieste della difesa: gli avvocati Federico Fava e Amanda Cheneri avevano chiesto il rinnovo della perizia sul loro assistito, sia psichiatrica che quella sui presunti disturbi del sonno, asserendo nuovamente che fosse incapace di intendere e di volere al momento dei fatti.

I legali del pizzaiolo 43enne avevano inoltre chiesto di considerare le attenuati generiche prevalenti rispetto alle aggravanti. Le motivazioni della sentenza sono attese ora tra 90 giorni.

Secondo l'accusa, la moglie 28ennedi Zeeshan fu picchiata ripetutamente, poi soffocata e infine lasciata per 10 ore agonizzante sul letto di casa. La donna era inoltre costretta da tempo a vivere segregata in casa in una situazione di abuso e violenza domestica che andava avanti nonostante la 28enne fosse in stato interessante. La giovane, infatti, non poteva uscire da sola neppure per fare la spesa. Zeeshan, inoltre, non si occupava di lei e non acquistava neppure cibo a sufficienza per la moglie in gravidanza.

Dopo il femminicidio, l'uomo avrebbe fornito più volte versioni contrastanti senza mai mostrare pentimento per la barbarità commessa. Per l'uomo era stata quindi chiesto l'ergastolo per omicidio volontario aggravato e nove mesi di isolamento diurno.

La difesa del 43enne ha puntato subito all’infermità mentale dell’imputato, smentita però dai periti dell'accusa e dalle perizie effettuate per conto del giudice.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views