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Uccisa una donna a Milano: mani e piedi legati e la testa in una busta

Un altro terribile delitto in un appartamento di Milano, in piazzale Lagosta. La polizia ha trovato, in modo del tutto fortuito, il corpo di una donna con le mani e i piedi legati secondo la tecnica dell’incaprettamento mafioso.
A cura di Susanna Picone
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Un altro terribile delitto in un appartamento di Milano, in piazzale Lagosta. La polizia ha trovato, in modo del tutto fortuito, il corpo di una donna con le mani e i piedi legati secondo la tecnica dell’incaprettamento mafioso.

Nel tardo pomeriggio di ieri la città di Milano è stata teatro di due spietati delitti: mentre in strada un assicuratore di 69 anni veniva freddato a colpi di pistola, in un appartamento la polizia scopriva il corpo senza vita di una donna. Una terribile scoperta arrivata praticamente per caso dato che, in quell’appartamento in piazzale Lagosta, gli agenti sono stati attirati da un motivo che poco aveva a che fare con il delitto. Nel pomeriggio di ieri, infatti, una volante aveva arrestato un rapinatore tossicodipendente di 56 anni che addosso, insieme alla droga, aveva una bolletta con l’indirizzo di residenza e un mazzo di chiavi.

La morte forse in seguito a una lenta asfissia – L’indirizzo portava proprio a quella casa, gli agenti decidono così di fare una perquisizione e lì trovano il corpo della donna uccisa. Era in cucina, con mani e piedi legati secondo la tecnica dell’incaprettamento mafioso e con il volto coperto da una busta di plastica. La polizia che sta conducendo le indagini ha riferito che la donna è stata trovata completamente nuda. Da quanto si è appreso, la vittima frequentava solo da qualche giorno la casa del rapinatore arrestato. Dai primi rilievi medico scientifici sembra che la donna sia morta in seguito a una lenta asfissia dovuta proprio all’incaprettamento. La vittima aveva sui 30 anni, le sue generalità non sono ancora note.

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