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Uccide moglie a coltellate e poi si suicida. La figlia: “Mamma, non meritavi questo. Lui egoista”

La struggente lettera pubblicata su Facebook di Francesca, la 17enne figlia di Teresa Di Tondo uccisa dal marito nella loro villetta di Trani: “Cara mamma, per me eri casa: ora dammi la forza per andare avanti”.
A cura di Biagio Chiariello
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Francesca insieme alla mamma
Francesca insieme alla mamma

"Cara mamma sono le 23 e 23 di questo 16 gennaio. Mai e poi mai avrei pensato di dedicarti una lettera in questa drammatica situazione". Inizia così il lungo post di Francesca, la figlia 17enne di Teresa Di Tondo, l’educatrice di 43 anni uccisa domenica scorsa a Trani da Massimo Petrelli, di nove anni più grande e padre della ragazzina. L'uomo si è poi tolto la vita.

"Non ci sono parole per quello che è successo, non puoi capire quanto soffra al solo pensiero di quello che ti è capitato. Nessuno merita un trattamento così, tu soprattutto, dopo quello che hai fatto per me e per la persona che ti ha tolto la vita”, annota la giovane, che definisce il padre “doppiamente egoista” perché “non ha pensato neanche a me“.

"Non puoi capire la disperazione ieri in villa, urlavo per strada la parola ‘mamma', non mi interessava nessun altro in quel momento, neanche il soggetto appeso all'albero, solo a te cara mamma, fino a quando mi hanno detto che non c'era più niente da fare e che quella mamma così solare, dolce e amorevole con me, non ci sarebbe più stata".

Francesca chiede alla mamma di darle “la forza di andare avanti” evidenziando che “in questo momento sono circondata da tante persone, ma sai tu soltanto mi bastavi".

Teresa Di Tondo insieme al marito Massimo Petrelli
Teresa Di Tondo insieme al marito Massimo Petrelli

La coppia, secondo le prime informazioni sarebbe stata trovata da un'amica di Teresa che pare avesse appuntamento con la donna nel pomeriggio: sentendo il cellulare squillare a vuoto, si è recata sul posto, facendo la macabra scoperta.

Petrelli avrebbe ucciso con un paio di fendenti all'addome la compagna lasciandola senza vita, per poi suicidarsi nel giardino sul retro della villetta dove vivevano, in via Duchessa d'Andria, alla periferia della città.

"Ti ringrazio per non avermi dato mai le chiavi di casa, se ti avessi vista lì a terra senza vita così ferita, non lo avrei mai superato e mi sarebbe rimasto impresso", scrive la giovane.

La 17enne ora si sente anche in colpa per l'accaduto: “Se fossi stata lì presente – scrive Francesca – ora non sarebbe successo tutto ciò, oppure non voglio dire cosa sarebbe successo perché il solo pensiero distrugge le vite dei miei amici, familiari e del mio fidanzato”.

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