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Ultime notizie sull'omicidio di Pierpaolo Panzieri

Uccide l’amico a coltellate, il legale: “Chiederò perizia psichiatrica, probabilmente non imputabile”

Il legale di Michael Alessandrini ha fatto sapere di essere pronto a chiedere la perizia psichiatrica per il suo assistito, arrestato in Romania dopo aver ucciso a Pesaro l’amico d’infanzia Pierpaolo Panzieri.
A cura di Gabriella Mazzeo
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L'avvocato Salvatore Asole, che difende il 30enne Michael Alessandrini, accusato di aver ucciso nella serata di lunedì l'amico di infanzia Pierpaolo Panzieri, ha fatto sapere di essere intenzionato a chiedere la perizia psichiatrica per il 30enne. "Se non lo farà la procura di Pesaro – ha sottolineato – lo faremo noi sulla scorta di quanto emerso finora sulle fragilità e sull'instabilità di Michael. "Chiaro è che se dovesse emergere l'incapacità di intendere e di volere, non potrebbe affrontare un processo ordinario e non sarebbe imputabile".

Secondo il legale, il 30enne avrebbe ammesso le sue responsabilità davanti al magistrato di Timisoara, in Romania, dove è stato fermato dalla polizia per un controllo stradale mentre viaggiava sulla sua vecchia Clio dopo l'omicidio. L'uomo aveva lasciato Pesaro, dove aveva ucciso l'amico di infanzia, nel tentativo di "raggiungere l'Ucraina per combattere". "Prima di dare qualcosa per certo – ha ribadito l'avvocato – voglio capire cosa ha armato la mano di Michael e quale sia stato il movente, se possa aver ucciso per reagire a qualcosa".

Stando a quanto ricostruito finora, durante i controlli delle autorità rumene l'uomo sarebbe stato trovato in possesso di un coltello. "Molto probabilmente – hanno riportato le forze dell'ordine di Timisoara – l'arma del delitto". Nell'automobile vi era anche un cellulare sul quale vi erano "macchie di colore bruno-rossastro". Tracce di sangue di Panzieri, secondo l'accusa.

Alessandrini era noto a Pesaro per le ossessioni manifestate davanti a tutti i suoi conoscenti. Secondo alcune testimonianze, l'uomo era convinto di essere spiato dagli Ufo e di avere dei microchip nel cervello. Con il passare del tempo, il 30enne era stato allontanato da tutti gli amici. L'unico rimasto al suo fianco era Pierpaolo, che continuava a dimostrare affetto ad Alessandrini.

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