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Uccide la madre con un cuscino, Manuele Andreini nel 2019 aggredì sua sorella ma non fu denunciato

Continuano le indagini sull’omicidio di Assunta Andreini, l’85enne uccisa dal figlio Manuele che l’ha soffocata con un cuscino nella loro casa di Calbenzano (Arezzo): secondo gli inquirenti, l’uomo già nel 2019 aggredì una delle sorelle ma nessuno denunciò l’episodio. Domani l’udienza di convalida del fermo.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio.
Immagine di repertorio.

Continuano le indagini sull'omicidio di Assunta Andreini, l'ultraottantenne uccisa nella notte tra giovedì e venerdì nella sua casa di Calbenzano, frazione del comune di Subbiano, in provincia di Arezzo, dal figlio Manuele, che l'ha soffocata con un cuscino.

Stando a quanto emerso dal lavoro degli inquirenti, come riporta il Corriere di Arezzo, l'uomo, 47 anni, già tre anni fa si rese protagonista di un episodio di violenza in famiglia.

Era il 2019 infatti quando l'uomo, che in passato aveva sofferto di problemi psichici, in preda ad un disturbo aggredì una delle sorelle: l’episodio non fu denunciato perché in quel periodo aveva interrotto la cura che gli era stata prescritta. Un episodio forse insignificante e isolato ma che gli investigatori hanno scoperto scavando nella vita dell'operaio metalmeccanico che ha ucciso la madre.

Ancora ignoto il movente del delitto consumatosi nei giorni scorsi, probabilmente si è trattato di un raptus. Poi, dopo essersi reso conto di quello che era successo, Manuele ha allertato i soccorsi confessando l'omicidio. Oltre all’ammissione di colpevolezza e alle lacrime, infatti, l’uomo non avrebbe dato ulteriori spiegazioni.

Intanto, è stato fissato a domani, lunedì 17 ottobre, nel carcere di Sollicciano l'udienza di convalida del fermo. Sempre domani il pm Francesca Eva, nel pomeriggio, conferirà al medico legale l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo della signora Assunta con lo scopo di definire con esattezza le cause della morte. Ma dai primi accertamenti non risultano altre azioni violente oltre alla manovra con il cuscino.

Come ha dichiarato l'avvocato difensore Francesco Maria Vanni Gusmano del foro di Arezzo "il mio assistito è confuso e molto addolorato. Di fronte agli inquirenti ha affermato di essere pentito e di non aver voluto uccidere la madre. Piuttosto avrebbe voluto fare un gesto contro se stesso".

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