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Truffa delle pompe funebri: “Hanno fatto pagare per le salme trasportate dall’esercito, sciacalli”

A Seriate, uno dei paesi in provincia di Bergamo più colpiti dal coronavirus, alcuni cittadini che hanno perso i loro cari sono stati truffati da alcune agenzie di pompe funebri. Nella fattura per il servizio si sono visti addebitare anche le spese per il trasporto delle salme fuori regione, che è stato invece effettuato gratuitamente dall’Esercito, come testimoniano le foto che hanno fatto il giro del mondo. “Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni”, dice a Fanpage.it il sindaco di Seriate Cristian Vezzoli. Uno dei truffati, Andrea: “Sono sciacalli, non si può pensare di giocare sul dramma delle persone”.
A cura di Redazione
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Non basta il dramma di aver visto un proprio caro portato via da un tremendo virus. Non basta neanche quello di aver visto il feretro trasportato lontano da casa da un camion dell'esercito, perché nei forni crematori e nei cimiteri della zona non c'era più posto, a causa dell'elevato numero dei decessi. A Seriate, paese della Bergamasca che è stata una delle zone più colpite dal coronavirus, c'è anche chi è stato truffato da alcune agenzie di pompe funebri proprio sul servizio di trasporto delle salme. A raccontare la vicenda a Fanpage.it sono il sindaco di Seriate, Cristian Vezzoli, e Andrea, cittadino seriatese che a causa del Covid-19 ha perso il papà.

Il sindaco: A marzo reperire agenzie di pompe funebri è stato un problema

"A marzo c'è stato il problema di reperire l'agenzia di pompe funebri – spiega il sindaco, a causa dell'elevato numero di richieste -. In qualche caso ci è stata segnalata qualche scorrettezza". Alcune agenzie della Bergamasca, dice il primo cittadino, "in un momento in cui si era costretti per forza a cercare e prendere la prima hanno lucrato sul fatto che c'era la fretta di procedere". Tra coloro che non hanno chiesto il preventivo, e non sono pochi in momenti drammatici come quelli che hanno vissuto i cittadini di Seriate, "alcune persone si sono trovate delle sorprese poco piacevoli". Tra le "sorprese" il sindaco Vezzoli cita la maggiorazione delle tariffe – passate in alcuni casi da 400 a 600-700 euro -, oppure l'addebitamento delle spese di trasporto, che invece è stato effettuato gratuitamente dall'Esercito e dai carabinieri. "Hanno fatto pagare anche il servizio funebre completo quando sappiamo che la messa non c'è stata e l'accompagnamento al cimitero è stato immediato", sottolinea il sindaco.

Andrea: Mi hanno addebitato 200 euro per il trasporto della salma

Dopo la prima segnalazione, in poco tempo il Comune si è trovato a gestire oltre una decina di segnalazioni di scorrettezze da parte di alcune imprese di pompe funebri. Tra queste anche quella di Andrea. Il suo dramma personale inizia il 22 marzo, quando il padre muore a causa del virus. Andrea contatta un'impresa di pompe funebri, a cui dopo circa 4-5 giorni dallo svolgimento dei servizi chiede il conto: "Ho visto che per il trasporto e il ritiro ceneri in cremazione mi è stato addebitato 200 euro – racconta Andrea mostrando a Fanpage.it la fattura – mentre invece il servizio era fornito gratuitamente dai carabinieri e dall'esercito". Andrea contatta l'impresa per chiedere chiarimenti, e gli viene detto che effettivamente c'è un errore e la cifra gli verrà restituita. A quel punto però Andrea, anche su consiglio del Comune, approfondisce anche le altre voci della fattura: "In Comune mi hanno detto che la cifra della cremazione era 542 euro, invece mi hanno addebitato 700 euro". Le motivazioni addotte dall'agenzia di pompe funebri non convincono Andrea: "Abbiamo fatto un forfait su tutte le cremazioni", gli viene detto.

Sono sciacalli, non si può giocare sul dramma delle persone

"Non è una questione di soldi – dice Andrea a Fanpage.it -, non cambiano la vita. Però nel dolore e nel dramma delle persone trovo assurdo speculare su queste cose". Chissà quante persone, che hanno affrontato magari da soli gravi lutti, non hanno fatto caso ai dettagli di una fattura e si sono trovate a pagare spese che non dovevano pagare. "Questi sono sciacalli – dice senza mezzi termini Andrea – non si può pensare di giocare sul dramma delle persone, è questo che trovo davvero vergognoso. Invito la gente a controllare: non dico che dovevano farlo gratis, ma almeno essere corretti".

(Hanno collaborato Simone Giancristofaro e Carla Falzone) 

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