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Treviso, il caso della maestra negazionista: “No mascherine in classe, di Covid muoiono i vecchi”

È stato avviato un procedimento disciplinare nei confronti di una maestra negazionista della scuola primaria Giovanni XXIII di Treviso che aveva invitato i suoi alunni a non indossare la mascherina in classe, seguendo il suo esempio, perché “di Covid muoiono solo i vecchi”. Il sindaco Mario Conte: “Sono intervenuto personalmente. Pensare che si possano buttare via tutti gli sforzi che stiamo facendo con delle politiche negazioniste non è assolutamente tollerabile”
A cura di Ida Artiaco
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È scoppiato un vero e proprio caso intorno a una docente negazionista che era stata assunta come supplente presso la scuola primaria Giovanni XXIII di Treviso. La maestra infatti, avrebbe invitato i suoi alunni a non indossare la mascherina in classe, seguendo il suo esempio, perché tanto "di Covid muoiono solo i vecchi". La vicenda è stata segnalata dai genitori, dai colleghi della donna ed anche dai collaboratori scolastici, che hanno portato all'avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Sono stati soprattutto le mamme e i papà dei piccoli, come riporta Il Corriere della Sera, a chiedere un confronto con la dirigente scolastica, preoccupati da quanto stava succedendo.

Ma non avendo ottenuto l'esito sperato, oggi alcune famiglie si sono ritrovate di fronte l'istituto con un presidio organizzato. Il caso ha fatto talmente rumore da arrivare anche al sindaco Mario Conte, che insieme ad alcuni agenti di polizia, ha parlato con i bambini con molta delicatezza ricordando a tutti l’importanza di indossare la mascherina e rispettare le regole anti Covid. "Ho risposto alle sollecitazioni di alcuni genitori – ha detto Conte alla stampa locale -. Sono intervenuto personalmente, abbiamo fatto arrivare una pattuglia della polizia e questa insegnante è stata identificata. Con lei c'è stato un colloquio sulla base delle testimonianze di colleghi e genitori. Dopo aver esaminato anche i suoi profili social l'abbiamo segnalata alla Prefettura perché gli sforzi che stiamo facendo per tutelare la nostra comunità, soprattutto i bambini, sono enormi e pensare che si possa buttare via tutto con delle politiche negazioniste non è assolutamente tollerabile".

Successivamente, infatti, il primo cittadino, durante un incontro in prefettura, ha sollevato il caso davanti al prefetto Maria Rosaria Laganà e alla dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella. Le famiglie hanno chiesto che l’insegnante, che lavora nell'istituto da circa un mese, venga allontanata. Ma la  decisione verrà presa solo nelle prossime ore. A quanto pare sul suo profilo di Facebook le famiglie hanno trovato diversi post negazionisti del virus.

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