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Torino, negazionisti bloccarono ambulanza: indagati per interruzione di pubblico servizio

Avevano inseguito un’ambulanza in servizio con un suv. Il proposito era quello di filmare l’inseguimento e provare che i mezzi di soccorso girerebbero senza nessun paziente a bordo, solo per spaventare la cittadinanza. Il veicolo, però, stava andando a prelevare un paziente in codice giallo con problemi respiratori. I due negazionisti sono indagati per interruzione di pubblico servizio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Indagati per interruzione di pubblico servizio dopo che, il 6 novembre 2020, sono stati accusati di aver seguito e bloccato un'ambulanza in tangenziale fino a Collegno per dimostrare la teoria per cui i mezzi di soccorso girino vuoti per spaventare le persone. Due torinesi avevano incrociato l'ambulanza in tangenziale e avevano deciso di seguirla a bordo di un Porsche Cayenne. Uno dei due, infatti, è un imprenditore, convinto che i mezzi di soccorso girino vuoti per far paura alla popolazione e tenerla in casa. Il secondo passeggero è una donna, anche essa negazionista, che ha filmato l'inseguimento con il cellulare per dimostrare il suo punto.

La vicenda

L'ambulanza, però, stava correndo a sirene accese per prelevare un sessantenne con problemi respiratori. Un codice giallo, non in imminente pericolo di vita ma sempre abbastanza serio da non perdere tempo. Quando il mezzo si ferma sotto casa del paziente nonostante il conducente si fosse accorto dell'inseguimento e avesse chiamato le forze dell'ordine, i due negazionisti sono scesi dall'auto di grossa cilindrata e hanno iniziato ad insultare i sanitari.

Lo spirito d'avventura si è però decisamente affievolito dopo la denuncia. La donna ha anche smorzato i toni, sostenendo di non essere negazionista. "In famiglia ho un'infermiera che lavora in un reparto covid – ha detto a Repubblica – ma su Facebook si vedono i video dei pronto soccorso vuoti. Quell'ambulanza non stava svolgendo un vero intervento".  Sull'accaduto, la donna aveva minimizzato: secondo lei, l'inseguimento non aveva bloccato nessuno. Descrive lei e il suo compagno di avventura come due curiosi che non avevano alcuna intenzione di intralciare. "Tanto – ha aggiunto – non c'era nulla da intralciare". L'episodio era finito sul tavolo della dirigenza del 118 che aveva mandato il verbale di quell'intervento ai legali della Città della Salute da cui il 118 dipende.

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