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Torino, in manette la banda del “dress code”: spacciavano in abiti eleganti su auto nuove

I carabinieri del Comando provinciale di Torino stanno eseguendo una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una ventina di persone. In manette la banda del “dress code”, che smerciava cocaina, hashish e marijuana dalla Val di Susa fino ai quartieri della movida del capoluogo piemontese.
A cura di Susanna Picone
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La banda del “dress code” finisce in manette. I carabinieri del Comando provinciale di Torino stanno eseguendo da questa mattina una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di una ventina di persone, tra cui ci sono anche quattro donne. A quanto emerso, la banda del “dress code” – così chiamata perché i pusher indossavano abiti eleganti e viaggiavano a bordo di auto nuove e ben pulite per non destare sospetti – smerciava centinaia di dosi di cocaina, hashish e marijuana dalla Val di Susa fino ai quartieri della movida del capoluogo piemontese. Droga  importata dalla Spagna e dall'Olanda per mezzo di corrieri che arrivava nel centro di Torino.

Dress code rigido e regole sulle misure di sicurezza: niente smartphone ma solo telefoni criptati – La banda di spacciatori doveva seguire regole ben precise, regole relative appunto all’abbigliamento e al modo di comportarsi. La camicia, ad esempio, doveva essere sempre stirata, la barba rasata, si viaggiava esclusivamente a bordo di auto nuove e pulite e non si potevano utilizzare smartphone di uso comune, ma le telefonate tra i componenti della banda e con i clienti andavano fatte esclusivamente con telefoni criptati. Queste alcune delle regole di condotta necessarie per non destare sospetti. Nel corso delle indagini sono già stati sequestrati dai carabinieri 28 chili di sostanza stupefacente, tra cocaina, hashish e marijuana. Nel corso dell’operazione sono state anche eseguite 25 perquisizioni. L’indagine della Compagnia di Susa, comandata dal capitano Davide Cozzolino, coordinata dalla Procura di Torino, è iniziata nell’aprile 2018 dall’osservazione, controllo e pedinamento di alcuni spacciatori residenti nella bassa Valsusa che si spostavano quotidianamente verso il centro di Torino.

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