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Torino, detenuto di 27 anni si suicida in carcere inalando gas da un fornello da campeggio

Un 27enne detenuto nel carcere di Torino si è tolto la vita ieri sera inalando del gas da alcune bombolette: salvato in extremis il compagno di cella.
A cura di Davide Falcioni
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Un uomo di 27 anni detenuto nel carcere di Torino si è tolto la vita ieri sera intorno alle 21 inalando probabilmente del gas da alcune bombolette, utilizzate in genere in cella per preparare il caffè o cucinare vivande sui fornelli da campeggio. Il compagno di cella è stato trovato privo di conoscenza; soccorso dagli agenti della polizia penitenziaria, è stato condotto dai sanitari del 118 in ospedale, al pronto soccorso del Maria Vittoria, dove è stato tenuto sotto osservazione per una notte poi riportato in carcere.

Al momento non è chiara la dinamica dei fatti, né se i due detenuti abbiamo tentato di stordirsi con il gas, oppure abbiano cercato di togliersi la vita insieme inalando il contenuto delle bombolette. Stando ai primi accertamenti il giovane sarebbe stato stroncato di un arresto cardiaco: i soccorritori del 118 hanno tentato invano di rianimarlo.

Nel 2022 record di suicidi nelle carceri italiane

Secondo l'ultimo report dell'Associazione Antigone nel 2022 nelle carceri italiane si sono tolti la vita 84 detenuti, dato che rappresenta un record. L'associazione ha ricordato che nei nostri istituti di pena lo scorso anno "ci si è tolto la vita circa 20 volte in più di quanto non avviene nel mondo libero. Un detenuto ogni 670 presenti si è ucciso".

Il precedente primato negativo era del 2009, quando in totale furono 72. Ma all'epoca i detenuti presenti erano oltre 61 mila, 5 mila in più di oggi". "All'epoca – ricorda Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione – eravamo alla vigilia del periodo che portò poi l'Italia alla condanna della Corte Europea dei Diritti Umani per violazione dell'articolo 3 della Convenzione Europea, per il trattamento inumano e degradante. Alcune iniziative parlamentari furono prese. Non vedere negli 84 suicidi del 2022 un segnale altrettanto preoccupante delle condizioni in cui versano le carceri del paese è ingiustificabile".

Il sovraffollamento, dopo il calo delle presenze a seguito della pandemia, "sta tornando a livelli preoccupanti". I detenuti sono quasi 57 mila. I posti sono 51 mila, anche se di quelli conteggiati circa 4 mila sono indisponibili: ad oggi, dunque, "nelle carceri italiane ci sono circa 9 mila persone in più rispetto alla capienza regolamentare".

L'Osservatorio di Antigone nel 2022 ha visitato 99 istituti: nel 39% sono state trovate celle dove il parametro minimo dei 3 mq di superficie calpestabile a testa non era rispettato. "Entrare anche solo pochi minuti in una cella dove non c'è neanche questo spazio minimo è un'esperienza claustrofobica – sottolinea Gonnella – Specie laddove le celle vengono condivise da 5-6 persone. Viverci quotidianamente rende la detenzione ulteriormente gravosa".

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