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Il caso Cospito

Torino, corteo degli anarchici: bombe carta e botte a barista, chiesto l’ergastolo per Cospito

Per l’attentato alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo), del 2006, la procura generale chiede l’ergastolo per Alfredo Cospito, in corso per le vie di Torino le proteste degli antagonisti: esplose bombe carta e fumogeni, e ferito un barista.
A cura di Biagio Chiariello
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Scritte sui muri, lancio di bombe carta, botte ad un barista. È stata una mattinata di caos quella di oggi, 5 dicembre, a Torino dove gli anarchici si sono messi in azione per chiedere la liberazione di Alfredo Cospito. Tensioni simili si erano già verificate il mese scorso a Trastatevere.

In circa 250 sono partiti dal presidio davanti a Palazzo di Giustizia, dove la Corte d’Assise d’Appello deve pronunciarsi sulla rideterminazione della pena, così come indicato dalla Cassazione, per il reato di ‘strage politica’ nei confronti di Cospito e della sua compagna, Anna Beniamino, detenuti rispettivamente nel carcere di Sassari, in regime di 41 bis, e di Rebibbia.

I dimostranti, dietro lo striscione ‘Solidali con Alfredo in sciopero della fame’, durante la marcia hanno acceso alcuni fumogeni e imbrattato con scritte i muri di diversi stabili. Un barista, che si era lamentato per gli atti vandalici, è stato malmenato. Sono state fatte esplodere diverse bombe carta. Il corteo è arrivato in corso Regina Margherita, in direzione del mercato di Porta Palazzo.

Il procuratore generale Francesco Saluzzo a conclusione della sua requisitoria ha chiesto per l'anarchico l'ergastolo e dodici mesi di isolamento diurno. Per la compagna di Cospito, il procuratore ha chiesto 27 anni e un mese di condanna. Al centro del processo, ci sono i due ordigni esplosivi piazzati davanti alla Scuola Ufficiali di Fossano, nel Cuneese, nel 2006. L'agguato non ha provocato vittime, ma gli ordigni erano potenti e hanno messo a rischio la sicurezza dello Stato. I due imputati sono ritenuti gli ideologi della Federazione anarchica informale (Fai).

"Condannato in un limbo senza fine in attesa della morte, non ci sto e non mi arrendo ma continuerò il mio sciopero della fame per l’abolizione del 41 bis e dell’ergastolo ostativo fino all’ultimo mio respiro per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo paese" ha detto Cospito in un passaggio della sua dichiarazione nel corso dell’udienza, collegato in video collegamento dal carcere di Sassari.

"La magistratura italiana ha deciso che troppo sovversivo non potevo avere più la possibilità di rivedere le stelle, la libertà, si è preferito l’ergastolo ostativo, che non ho dubbio mi darete, con l’assurda accusa di aver commesso una strage ‘politica’ per due attentati dimostrativi in piena notte, in luoghi deserti, che non dovevano e non potevano ferire o uccidere nessuno" ha dichiarato Cospito, che è accusato di aver partecipato all’attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano, nel cuneese, nel 2006.

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