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Top Employers Italia 2026, la classifica delle aziende dove si lavora meglio: quali sono

Lavazza guida la classifica “Italy’s Best Employers 2026” seguita da Sorgenia e Granarolo. Presenti anche Barilla, Ferrari e Lamborghini. Il sondaggio, basato su oltre 300mila opinioni anonime, premia le aziende italiane con il miglior clima lavorativo, attenzione ai dipendenti e parità di carriera.
A cura di Biagio Chiariello
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Ogni anno migliaia di lavoratori italiani esprimono la loro opinione su un tema che tocca da vicino la vita di tutti: quanto è davvero soddisfacente il proprio posto di lavoro? Da questa domanda nasce l'“Italy’s Best Employers”, la classifica elaborata dalla piattaforma tedesca Statista e pubblicata su Corriere.it, che premia le aziende in cui si lavora meglio secondo chi ci lavora davvero.

Il sondaggio, giunto alla sua sesta edizione, raccoglie e analizza le valutazioni di oltre 300mila dipendenti, che in modo spontaneo e anonimo hanno espresso un giudizio sul proprio ambiente professionale. Dalle imprese storiche ai grandi gruppi internazionali, la graduatoria offre un ritratto aggiornato del mondo del lavoro in Italia, mettendo in luce i luoghi dove la qualità della vita aziendale, il senso di appartenenza e la fiducia nei vertici fanno la differenza.

E quest'anno al primo posto della Italy’s Best Employers troviamo Lavazza.

Lavazza al primo posto, Sorgenia e Granarolo sul podio

Sul gradino più alto del podio si colloca la nota azienda produttrice di caffè, che conquista il punteggio massimo: 10. Al secondo posto si trova Sorgenia, colosso energetico con sede al Portello, seguita da Granarolo, storico gruppo bolognese del settore alimentare. Le tre aziende italiane guidano così la classifica “Italy’s Best Employers 2026”, confermando come il tessuto industriale nazionale sia ancora capace di offrire ambienti di lavoro apprezzati e competitivi.

Nelle prime dieci posizioni figurano altre quattro realtà italiane o a guida tricolore: l’Istituto Nazionale dei Tumori, EssilorLuxottica, Bialetti e Fratelli Carli. Completano la top ten Heineken, Novartis e Samsung. È una graduatoria che parla sempre più italiano, dove a primeggiare non sono i colossi del tech globale ma imprese radicate nel territorio e attente al benessere dei propri dipendenti.

Come nasce la classifica Italy’s Best Employers

L’indagine di Statista è realizzata attraverso questionari distribuiti ai dipendenti di aziende con oltre 250 lavoratori. Le risposte, anonime e volontarie, vengono poi elaborate per individuare il livello di soddisfazione generale, la qualità del clima aziendale e la percezione delle opportunità di crescita.

Il questionario prende in esame vari aspetti: dai carichi di lavoro ai tempi di riposo, dagli strumenti messi a disposizione alla qualità dei rapporti con i superiori. Un’attenzione specifica è rivolta al lavoro femminile, con domande mirate a verificare se le possibilità di carriera e la capacità di negoziare la retribuzione siano realmente paritarie rispetto a quelle maschili.

Rispetto alle edizioni precedenti, la metodologia è stata ulteriormente ampliata. Da Statista spiegano che “l’aggiornamento ha portato a variazioni nel ranking rispetto alle edizioni precedenti ma, trattandosi di un ampliamento di criteri già esistenti, non è una penalizzazione: piuttosto un punteggio più ricco”. L’obiettivo è quello di offrire un quadro sempre più realistico e completo delle dinamiche aziendali.

Le sorprese della classifica e i settori in crescita in Italia

Se le aziende italiane quest’anno dominano il ranking, a perdere terreno sono invece alcuni giganti del mondo digitale: Google, Apple e Cisco, protagonisti delle scorse edizioni, scivolano più in basso. Per contro, a salire sono gruppi come Heineken e Fratelli Carli, realtà che hanno saputo coniugare produttività e attenzione alle persone.

Tra i 450 datori di lavoro analizzati, i settori più rappresentati sono le vendite al dettaglio e all’ingrosso (8%), alimentari e bevande (7,5%) ed educazione e ricerca (7,3%). Il quadro che emerge è quello di un mercato del lavoro dinamico, in cui le imprese italiane — dalle cooperative alle multinazionali quotate — stanno investendo sempre di più su formazione, welfare e valorizzazione dei talenti.

Le curiosità del ranking della Italy’s Best Employers

Non mancano i confronti curiosi: Lamborghini (17esima) supera Ferrari (19esima), mentre Barilla (16esima) precede De Cecco (27esima). La prima azienda farmaceutica in classifica è GlaxoSmithKline, al 14esimo posto. Microsoft occupa il 20esimo, Fastweb il 24esimo e Google il 29esimo.

La prima banca è Banca di Asti, che occupa il 31esimo posto, mentre tra le Università quella di Pisa ottiene il primato, seguita dallo Iulm di Milano al 41esimo posto.

Le nuove richieste dei lavoratori italiani

Com’è oggi il clima aziendale? A rispondere è Joelle Gallesi, managing director di Hunters Group: “Disingaggio, progetto e formazione. Le aziende per ‘ingaggiare’ soprattutto i giovani devono garantire una evoluzione continua, anche a livelli medio alti, su competenze e abilità analitiche. Non re-skilling ma di un autentico up-skilling che consenta un salto di qualità. Non basta più offrire uffici moderni magari con dotazioni simpatiche tipo calcio balilla. Ci vogliono progetti condivisi, step di crescita”.

Secondo Gallesi, chi si occupa di risorse umane lavora oggi a stretto contatto con i vertici aziendali: “Perdere talenti mette a rischio il business. È difficile trovare chi resta vent’anni nello stesso ruolo. Dobbiamo fare i conti con una generazione in disingaggio dal lavoro, più attenta alla famiglia o a questioni personali”.

Anche Alessandro Rosati, ceo di agap2, sottolinea una doppia tendenza: “Mentre cresce una domanda di flessibilità, autonomia e fiducia dai lavoratori, ci sono aziende che esercitano tensione sui controlli e burocrazia. I candidati delle giovani generazioni vogliono meno sprechi nei processi produttivi, per poter offrire un contributo a valore aggiunto”.

Rosati aggiunge che “chi vuole un posto cerca anche chiarezza sugli obiettivi, desidera partecipare a un progetto allineato ai valori personali e ha bisogno di momenti di ascolto”.

Questi sono tutti i primi 100 posti della Italy’s Best Employers 2026: 

1. Lavazza
2. Sorgenia
3. Granarolo
4. Heineken
5. Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori
6. EssilorLuxottica
7. Bialetti
8. Novartis
9. Samsung
10.  Fratelli Carli
11. Campari Group
12. Italgas
13.  Enel
14. GSK
15. Bayer
16. Barilla
17. Automobili Lamborghini
18. Policlinico S. Orsola – Malpighi
19. Ferrari
20. Microsoft
21. Save
22. Eni
23. Unilever
24. Fastweb
25. ELT Elettronica
26. Siemens
27. De Cecco
28. Ingersoll-Rand
29. Google
30. TENARIS
31. Banca di Asti
32. FIS
33. Cisco
34. Università di Pisa
35. Ferrero
36. Komatsu Italia
37. Università degli Studi di Messina
38. Infineon
39. Angelini Pharma
40. Bosch
41. Università IULM
42. Sky
43. A2A
44. Finecobank  Banca Fineco
45. Abiogen Pharma
46. Università Politecnica delle Marche
45. Brembo
46. Ospedale San Martino
47. Metro
50. Accademia Delle Belle Arti di Napoli
51. CMB
50. Medtronic
51. Edison
52. Michelin
53. Mapei
54. Università degli Studi Salerno
55. Bracco
56. Politecnico di Bari
57. Apple
60. adidas
61. Bridgestone
60. Università degli Studi di Padova
63. ABB
64. Cooperativa Itaca
63. Terna
64. Coca-Cola
65. HBC
66. Thales Alenia Space
67. Consiglio Nazionale delle Ricerche
68. Università degli Studi di Milano-Bicocca
70. Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello
71. Gruppo Hera
72. Oracle
73. Boehringer Ingelheim
74. De'Longhi
75. Würth Italia
76. Selex
77. Lilly
78. Università della Calabria
79. Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli
80. Scuola Normale Superiore
81. Fidia Farmaceutici
82. E80 Group
83. Air Dolomiti
84. Policlinico San Matteo Pavia Fondazione IRCCS
85. Pfizer
86. Enea
87. Sole 365
88. Teleperformance
89. PHOENIX Pharma Italia
90. Pirelli
91. Hitachi Rail
92. Avio Aero
93. Generali Italia
94. Webuild
95. CHIESI
96. Zucchetti
97. Mitsubishi Electric
98. Marriott
99. Università degli Studi di Bari Aldo Moro
100. Gabetti

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