Timbra e va a scuola di danza, licenziata impiegata Asl: avrebbe saltato 94 ore su 114

Alla fine è stata licenziata e dovrà rispondere di truffa e falso ai danni dello Stato la dipendente dell’Asl de L’Aquila finita al centro di una vicenda giudiziaria per essersi assentata dal lavoro dopo aver timbrato il cartellino. La donna, una cinquantunenne, stando a quanto ricostruito avrebbe lasciato l’ufficio dopo aver timbrato per andare in palestra a un corso di danza.
Il provvedimento nei suoi confronti da parte dell'azienda sanitaria aquilana è arrivato pochi giorni fa dopo che la dipendente era stata già sospesa, in via cautelare, vedendosi decurtare lo stipendio. I reati contestati, secondo l'ufficio procedimenti disciplinari dell'Asl, sono gravi al punto da arrivare al licenziamento. Il via libera al licenziamento della dipendente è arrivato dallo stesso direttore generale della Asl del capoluogo di regione.
Secondo quanto è stato ricostruito, a tradire la donna sono stati appostamenti, riprese video e anche analisi del gps della sua vettura: le indagini erano scattate nel momento in cui la procura di Sulmona aveva deciso di vedere chiaro per assenze sul posto di lavoro avvenute nel 2023. Secondo il capo d’imputazione, si parlava di ben 94 ore lontano dalla scrivania su 114 da svolgere.
Tre mesi di assenza, dall'agosto all'ottobre 2023, appurati dalle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Sulmona, scattate dopo un esposto anonimo. L’indagata, è stato ricostruito, “induceva in errore l’ente pubblico di appartenenza in ordine alla sua continuativa presenza sul posto di lavoro, procurandosi un ingiusto profitto costituito dall’indebita percezione della retribuzione conseguita pari 1.362 euro”.