“Ti incateno e ti stupro per ore”: nuove minacce a Francesca Bergesio, Miss Italia 2023

Non si è ancora chiuso il capitolo delle minacce a Francesca Bergesio, Miss Italia 2023 originaria di Cervere, in provincia di Cuneo, che a meno di un mese dalla sua incoronazione a Salsomaggiore era già finita nel mirino degli haters. Oggi, a distanza di mesi, l’incubo si ripresenta con volti e nomi diversi, ma con lo stesso inquietante linguaggio della violenza. Un secondo caso, del tutto slegato dal primo, dimostra quanto l’odio social possa trasformarsi in una persecuzione reale e duratura.
Appena pochi giorni dopo la chiusura del primo procedimento penale, la polizia postale ha individuato un nuovo sospettato: si tratta di D.R., 26 anni, residente in provincia di Catania. Secondo quanto emerso, sarebbe lui l’autore di una serie di messaggi minacciosi inviati tramite Facebook alla giovane lo scorso febbraio, utilizzando un’identità falsa, quella di "Daniele Romeo".
"Vorrei incatenarti al letto e stuprarti", si legge in uno dei messaggi. "Tanto so dove abiti…", aggiungeva un’altra inquietante frase. Non solo parole: l’uomo avrebbe allegato anche immagini macabre, tra cui una foto con un teschio e la figura di una persona incappucciata. Un modo, secondo gli investigatori, per rendere l’intimidazione ancora più spaventosa.
I messaggi, tutti dallo stesso tenore, sarebbero stati inviati tra il 15 e il 19 febbraio, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro. "Vorrei incatenarti per ore al letto. Per ore Wao", scriveva ancora l’anonimo aggressore. Francesca non ha esitato: affiancata dall’avvocato Nicola Menardo, ha sporto una nuova denuncia. La Procura di Asti ha così notificato a Rosano l’avviso di conclusione delle indagini con l’accusa di minacce aggravate.
Ma questo non è stato l’unico episodio. A fine 2023, un altro uomo, A. E., 32 anni, residente in Lombardia, aveva contattato Bergesio via Facebook con un messaggio violentissimo: "Vengo a violentarti, schifosa… Ammazzo te e tuo padre… Occhio, so dove abiti". Anche in quel caso l’aggressore si era nascosto dietro un falso profilo femminile. L'uomo ha successivamente patteggiato una pena di tre mesi, convertita in 180 ore di lavori di pubblica utilità.
Non esistevano motivazioni personali o specifiche: solo un odio cieco e codardo, partorito dietro uno schermo. Ma Francesca Bergesio ha scelto di reagire con dignità e forza. I risarcimenti ottenuti e gli onorari legali saranno interamente devoluti ad associazioni che si occupano di contrastare la violenza di genere, una causa che la giovane porta avanti da tempo.
"Durante il percorso di Miss Italia mi sono battuta su questo tema, studiando e interpretando un monologo sulla violenza contro le donne", ha raccontato Francesca, oggi attrice e modella. "Vivere sulla mia pelle episodi simili mi ha fatto comprendere ancora di più quanto sia urgente parlarne, educare e denunciare".
Le sue parole riflettono la fragilità vissuta in quei giorni: "All’epoca era l’inizio della mia avventura da Miss Italia e la pagina Facebook era ancora gestita da mia madre. Fu lei a leggere per prima il messaggio. Fra noi c’è un buon dialogo, così me ne parlò subito", ha spiegato. "Ciò che mi ha spaventata di più è stato leggere che sapeva dove abitavo. Viaggiavo spesso, rientravo sola la sera. Anche mia madre lo faceva, mentre mio padre lavorava a Roma. Continuavo a ripetermi: ‘Francesca, capisci che questa persona potrebbe trovarti?’. Per la prima volta ho davvero provato cosa significa sentirsi in pericolo, vivere nell’angoscia costante che qualcuno possa farti del male".