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Superenalotto, prima stangata per il vincitore dei 130 milioni: via 15 milioni per le tasse

Il fortunato vincitore del sei non vedrà mai per intero quei 130 milioni di euro: scatta per lui la nuova tassa sulle vincite che consisterà in una trattenuta pari a oltre 15 milioni di euro.
A cura di Antonio Palma
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"Chi ha vinto i 130 milioni al SuperEnalotto non si scordi di noi" hanno auspicato i titolari della ricevitoria di Caltanissetta dove martedì scorso è stata fatta la giocata vincente che ha realizzato un sei, ma chi non si scorderà di certo del supervincitore è il Fisco che, appena la vincita sarà reclamata, presenterà il conto. Quei 130 milioni infatti l'uomo non li vedrà mai per intero visto che la cosiddetta “tassa fortuna” se ne prenderà ben 15 subito. La vincita record, che si piazza al quinto posto di tutte le vincite del Superenalotto, in effetti vanterà anche un altro record molto meno piacevole per il vincitore: quello delle trattenute.

Si tratta infatti della più grossa vincita da lotteria ad essere sottoposta alla nuova tassazione del 12%, entrata in vigore da poco. La nuova legge in materia, valida dal primo ottobre 2017 per realizzare nuove entrate per lo stato, in pratica ha raddoppiato il prelievo fiscale dal 6% al 12% per tutte le vincite eccedenti i 500 euro, trasformandosi nel caso di Caltanissetta in un prelievo record da oltre 15 milioni di euro. Come spiega il sito del SuperEnalotto, "Ai premi reclamati a decorrere dal primo ottobre 2017 è applicato un diritto del 12% sulla parte di vincita eccedente l’importo di 500,00 euro, in attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 6, comma 4, del decreto legge 24 aprile 2017, n.50, convertito nella legge 21 giugno 2017, n.96, in materia di giochi pubblici".

Secondo il Servizio Bilancio della Camera, dall’aumento delle aliquote lo Stato si aspetta un aumento di gettito pari a 143 milioni annui a partire dal 2018, cifra che porterà a 322 milioni le entrate ulteriori complessive nel triennio 2017-2019.  Nulla invece andrà alla ricevitoria dove è stato giocato il tagliando. "Pensavamo che, davanti a una vincita di 130 milioni, qualcosa sarebbe spettato a noi che abbiamo venduto il cedolino. E invece, telefonando alla Sisal di Roma, l’amara sorpresa: nulla è previsto come commissione, gettone, gesto di simpatia" hanno spiegato infatti i gestori dell'esercizio commerciale, concludendo: "Così, abbiamo solo brindato al vincitore. Sperando nella sua generosità, come altre volte è accaduto…"

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