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Sub disperso da 9 giorni, la sorella di Davide Calvia: “Era su una barca rubata? Troppi punti oscuri”

Nessuna traccia, dopo 9 giorni, di Davide Calvia, il sub disperso all’Asinara dopo il naufragio della sua imbarcazione. La sorella Nadia chiede la verità: “Troppi punti oscuri in questa vicenda: mio fratello sembra scomparso nel nulla”.
A cura di Chiara Ammendola
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Davide Calvia
Davide Calvia

Le speranze di trovare ancora in vita Davide Calvia sono ormai vane, per questo la sorella chiede che venga fatta luce su quanto accaduto al giovane pescatore vittima di un naufragio insieme al cugino, Giovannino Pinna. La barca con la quale erano usciti per una battuta di pesca è affondata lo scorso mercoledì 12 aprile nel Golfo dell'Asinara. Il 35enne è stato trovato in fin di vita il giorno dopo sul litorale di Marritza, nella Marina di Sorso, dopo aver trascorso più di 24 ore in mare, ma del cugino Davide non c'era traccia.

I giorni passano e la vicenda sembra sempre più intricata. Chi può fornire elementi utili a ricostruire l'accaduto è l'unico superstite, il cugino Giovannino che però è ancora sotto choc e di quanto avvenuto nel pomeriggio di 9 giorni fa ha ricordi frammentati. Dice che la barca, che non apparteneva a nessuno dei due, sarebbe stata prestata da un amico di Davide di cui però non conosce il nome. Intanto c'è chi dice che i due quella barca l'avessero rubata, così come il carico di pesce che era a bordo.

A difendere la memoria di Davide ci pensa la sorella, Nadia, che ha creato un gruppo Facebook, “Insieme per Davide Calvia”: l'obiettivo è quello di far luce sulla vicenda, perché “lo strazio del non sapere è devastante, ti lacera dentro”. “Vorremmo sapere cosa è successo – spiega la donna – vorremmo almeno trovare il corpo per dargli una degna sepoltura e poterlo piangere. E se mio fratello ha sbagliato e verrà trovato vivo sarò la prima a rendere pubblico quel che ha fatto”.

Secondo Nadia in questa vicenda ci sono molti punti oscuri a partire dal fatto che non sono state trovate tracce né dei salvagenti dei due né dell'imbarcazione affondata. “Non è possibile – scrive Nadia – che non abbiano trovato neanche una traccia. Quando è stato lanciato l’Sos c’era ancora luce e si è alzato in volo l’elicottero dei Vigili del fuoco”.

Le speranze di trovarlo vivo, continua Nadia, "sono pochissime". Ma non nulle: stando alla sua tesi Davide potrebbe essere "trattenuto da qualcuno, o nascondersi per paura o ancora vagare senza meta, completamente spaesato".

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