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Stupro Ragusa, chi è Sergio Palumbo: “Aveva già violentato una prostituta conosciuta online”

Sulle spalle una condanna a 4 anni e 8 mesi per sequestro di persona, rapina e violenza sessuale, ma dopo i domiciliari aveva solo l’obbligo di dimora. Il 2 settembre ha adescato una 30enne con una scusa, dopo averla minacciata di morte, violentandola ripetutamente.
A cura di Biagio Chiariello
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Una “tragica odissea” quella che lo scorso 2 settembre ha vissuto una trentenne a Ragusa. Un uomo l’ha fermata col pretesto che “la moglie stava male”, poi l'ha rapinata e violentata per diverse ore. La vittima aveva appena finito di festeggiare il suo compleanno a casa di amici. L'indagato, Sergio Palumbo, 26 anni, non è nuovo a episodi del genere, l'anno scorso era stato condannato per un episodio analogo, ma doveva rispettare soltanto l’obbligo di domicilio. In quel caso la vittima era riuscita a fuggire. Di quel fatto ha parlato Carmelo Abbate, scrittore e ospite della popolare trasmissione di Rete 4, Quarto Grado, su Facebok.

"Sergio cerca una prostituta tra gli annunci di [redatto]. È il 2018. Le dà appuntamento a Ragusa. La carica sullo scooter e la porta a Vittoria. Si ferma in una zona isolata. La minaccia, le ruba i soldi e la violenta. Lei riesce a fuggire. Va dalla polizia e lo denuncia. Sergio viene arrestato e processato per sequestro di persona, rapina e violenza sessuale. Ha precedenti per furti in abitazioni e spaccio. È il maggio del 2018. Viene condannato a 2 anni e mezzo di carcere. Fa 4 giorni di galera. Giorni. Gli concedono gli arresti domiciliari. Ci rimane fino al febbraio del 2019, quando i giudici gli aprono le porte di casa. Sergio è libero di andare in giro a prendere la vita come viene, con il solo obbligo di dimora.

Il gip di Ragusa, Vincenzo Ignaccolo, nell’ordinanza che dispone il fermo di Palumbo e la custodia cautelare in carcere, lo descrive come un soggetto dall’indole da sopraffattore. Secondo una prima ricostruzione, l’uomo avrebbe litigato con la moglie e, dopo aver fatto uso di cocaina, sarebbe sceso in strada dove avrebbe fermato la sua vittima, simulando la richiesta di aiuto. La ragazza gli ha creduto finendo nella trappola. Violentata per ore, prima in una stradina deserta vicino al cimitero di Vittoria, poi sulla spiaggia di Marina di Ragusa, minacciata di morte, è stata liberata solo dopo le 5 del mattino.

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