0 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Studente prende 98 alla Maturità, ma voleva 100: fa ricorso al Tar e vince

Uno studente di un liceo di Rovereto ha fatto ricorso al Tar per contestare il voto che gli era stato assegnato, di 98 su 100. I giudici hanno ordinato ai docenti di rivalutare il caso e il ragazzo, al termine, ha ottenuto l’agognato 100.
A cura di Davide Falcioni
0 CONDIVISIONI
Immagine

Il suo sogno era quello di prendere 100 all'esame di maturità e quando l'ha visto svanire per appena due punti non ci ha pensato due volte e si è rivolto al Tar: protagonista un "puntiglioso" studente del Liceo Rosmini di Rovereto (Trento) in profondo disaccordo con il giudizio che gli era stato assegnato, così tanto da essersi rivolto a un avvocato. Due mesi fa, con un’ordinanza, il Tribunale amministrativo aveva accolto il ricorso in via cautelare disponendo il riesame del caso. La commissione che aveva giudicato il ragazzo è stata quindi costretta a riunirsi una seconda volta e ha deciso di assegnare il punteggio massimo allo studente.

Nel suo pronunciamento il Tar ha dichiarato: "Gli insegnanti, per il ruolo educativo e di esempio rivestito, non possono pretendere di essere legibus soluti e, quindi, di poter disattendere quelle regole che, tra l'altro, nel caso di specie essi stessi si sono dati, pur errando nella loro formulazione. In tal senso non può che essere ribadito, anche a fronte della formazione di educazione civica che nelle scuole superiori va impartita agli studenti e che è comprensiva soprattutto della conoscenza dei principi contenuti nella nostra Costituzione, che ai sensi dell'articolo 113 "contro gli atti della pubblica amministrazione", tra cui assodatamente rientrano le scuole pubbliche, "è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi dinanzi agli organi di giurisdizione ordinaria o amministrativa" e che, per consolidata giurisprudenza in tema di pubblica istruzione, i giudizi espressi dai docenti nei confronti degli studenti sono invero connotati da discrezionalità tecnica, poiché il livello di maturità e preparazione raggiunto dai singoli alunni costituisce espressione di una valutazione che riflette le specifiche competenze del corpo docente e che è perciò insindacabile e che, peraltro, in tale contesto al giudice amministrativo compete comunque di verificare se il procedimento, a conclusione del quale tale giudizio è stato formulato, sia conforme o meno al parametro normativo, ovvero ai criteri deliberati previamente dal collegio stesso e non risulti inficiato da vizi di manifesta illogicità, difetto di istruttoria e travisamento dei fatti".  Il ragazzo in passato aveva vinto anche le Olimpiadi di italiano e aveva fatto un master in inglese.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views