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Strage di Cutro, a Bologna i funerali di sette vittime: “Tiriamo fuori un po’ di umanità”

Una quindicina i parenti delle vittime accolte in città dal Comune “finché ne avranno bisogno”, sottolinea il sindaco. Le vittime sepolte a Borgo Panigale hanno fra i 3 e i 70 anni.
A cura di Beppe Facchini
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“Rabbia per com'è stata gestita la cosa? No. Per noi non è tanto la rabbia quanto il senso di indifferenza che abbiamo toccato con mano da parte di alcuni. In queste stragi non tengono tanto i discorsi geopolitici, bisogna tirare fuori un po' di umanità”.

Lo sottolinea a più riprese Yassine Lafram, presidente dell'Unione Comunità Islamiche d'Italia, che nella sua città, Bologna, ha celebrato il rito funebre per le prime sette vittime della tragedia di Cutro, dello scorso 26 febbraio, trasferite dalla Calabria al capoluogo emiliano, dopo una lunghissima giornata di tensione nel crotonese, proprio in seguito alla decisione del Viminale di portare le salme al cimitero musulmano di Borgo Panigale. Alla fine, per il momento, solo una piccola parte di queste è giunta in Emilia. E il giorno successivo all'arrivo, nella zona musulmana del complesso è stato celebrato il funerale dei membri delle due famiglie spezzate a largo delle coste italiane.

I corpi recuperati e poi seppelliti a Bologna dopo il rito, sono infatti quelli di una mamma con sua figlia e un nipote di dieci anni e di una donna con due figli piccoli. Il papà è ancora disperso, ma, assicurano dalla comunità musulmana locale, è stata già scavata una fossa accanto a quelle del resto della famiglia, nel caso di ritrovamento del corpo. L'età delle vittime che hanno avuto una degna sepoltura dopo l'orrore conosciuto coi propri occhi prima di spirare, va dai 3 ai 70 anni. “Non è possibile che tutto ciò avvenga ancora nel 2023” dice ancora Lafram. Oltre a lui, fra i rappresentanti istituzionali presenti alla cerimonia c'erano anche Igor Taruffi, assessore regionale al welfare, e Matteo Lepore, sindaco di Bologna.

In città, poco dopo l'arrivo delle salme, sono giunti anche alcuni parenti delle vittime. In tutto, quasi una quindicina, accolti in alcune strutture pubbliche “finché ne avranno bisogno”, rimarca Lepore. “Abbiamo chiesto di poter accogliere solo le salme autorizzate dai familiari, potrebbero arrivarne altre considerando anche che purtroppo ci sono persone non ancora identificate” continua il primo cittadino bolognese, che sulla gestione della vicenda è serafico: “Ho molte cose da dire su Cutro, lo farò nei prossimi giorni. Oggi è il momento del cordoglio e non delle polemiche”.

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