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Storia di un amore indissolubile: il padrone muore in ospedale, il cane lo aspetta lì da 3 anni

A Mazzarino come in ‘Hachiko’. Gli occhi di ‘Stefano’ sempre rivolti alla porta del nosocomio Nisseno da dove spera di rivedere l’anziano padrone che ha tanto amato. na speranza che non sembra affievolirsi nonostante il trascorrere del tempo.
A cura di Biagio Chiariello
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La storia ricorda quella di Hachiko, il cane di razza Akita fedelissimo al suo padrone, il professor Hidesaburō Ueno, diventata poi un film con Richard Gere. Ma stavolta non siamo in Giappone bensì a Mazzarino, nel Nisseno. E lui è un volpino che da quasi tre anni attende di vedere il padrone uscire dalla porta di quell’ospedale dove è entrato un pomeriggio d'estate per non uscirne mai più, come scrive il Giornale di Sicilia.

All'Ospedale Santo Stefano lo hanno ribattezzato proprio Stefano e in poco tempo è diventato la mascotte di dipendenti e pazienti che non gli fanno mancare nulla: dal cibo al acqua passando per le coccole. Per quanto lui si dimostri diffidente, si ritrae. Col freddo di questi ultimi giorni, un paramedico gli ha costruito una cuccia ma il cane non sembra apprezzare. Come giaciglio si è scelto un angolino vicino all'ambulanza. Se piove si va a nascondersi sotto il mezzo di soccorso. Quando per le emergenze i paramedici salgono a bordo lui si sposta, fissa l'ambulanza partire e ne attende il ritorno. Nelle giornate più calde si addormenta nel giardino del nosocomio, al massimo si concede una passeggiata, sempre restando vicino al perimetro del cortile dell’ospedale.

Ma i suoi occhi sono sempre rivolti a quella porta, da dove spera di rivedere quell'uomo che ha amato e da cui ha ricevuto tanto amore. Salvatore Bonaffini, in servizio al 118, è uno dei paramedici che quasi tre anni fa soccorsero l'anziano padrone di Stefano. "Non ricordo bene il nome, era un uomo di Barrafranca che però viveva a Mazzarino – conferma -. Un giorno si è sentito male a causa di un'insufficienza cardiaca. L'abbiamo soccorso e portato in ospedale ma non è riuscito a superare la crisi. Quel giorno, a seguire l'ambulanza c'era pure il suo cane".

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