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Stop Astrazeneca, nessuna autopsia ha trovato un legame tra morte e vaccino in Italia

Nessun legame tra i decessi avvenuti nelle scorse settimane in Italia e il vaccino AstraZeneca. Almeno secondo quanto emerso dagli esami effettuati sulle vittime registrate in diverse regioni italiane: due professori, un carabiniere e un collaboratore scolastico. Mentre c’è attesa per il risultato dell’autopsia sul corpo del militare Stefano Paternò, deceduto in Sicilia qualche ora dopo aver ricevuto il vaccino. Domani intanto arriverà la decisione dell’Ema sullo stop all’utilizzo del vaccino AstraZeneca.
A cura di Chiara Ammendola
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Nessun legame tra i decessi sospetti registrati negli ultimi giorni in Italia e il vaccino AstraZeneca. Almeno secondo quanto emerso dalle autopsie e dagli esami effettuati sui corpi delle vittime nei giorni scorsi. Intanto c'è attesa per la decisione dell'Ema, prevista per domani, sul futuro del vaccino prodotto dall'azienda svedese le cui somministrazioni sono state sospese da diversi paesi europei dopo i casi di trombosi registrati nei giorni scorsi.

Le varie procure hanno già disposto accertamenti su alcune delle morti avvenute a distanza di qualche ora o giorno dalla somministrazione del vaccino AstraZeneca, ma gli esami effettuati finora non hanno trovato nessuna correlazione tra le morti e i vaccini: a partire dal maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco, di 54 anni, ucciso da un infarto 48 ore dopo aver ricevuto la dose appartenente proprio al lotto poi ritirato su tutto il territorio nazionale. L’indagine era stata aperta dalla Procura di Trapani dopo un esposto presentato dai familiari del militare. Anche nel caso di Annamaria Mantile, professoressa di Napoli, morta qualche giorno dopo la somministrazione del vaccino: gli esami effettuati sul cadavere della donna non hanno evidenziatolegami tra l’inoculazione del farmaco Astrazeneca e la morte.

Attesa per l'autopsia sul corpo del militare deceduto in Sicilia

Anche gli esami effettuati sul corpo di Sandro Tognatti, il docente di musica deceduto a Biella a 17 ore dal vaccini non ha evidenziato elementi tali da pensare a una connessione con la dose ricevuta: la morte sembra sia stata causata infatti da un infarto improvviso. Sia la moglie dell'uomo che l'avvocato di famiglia hanno sottolineato di essere in attesa della relazione sull'autopsia che sarà disponibile tra 60 giorni: "La signora Riussi crede nella scienza e nella medicina – ha spiegato il legale – ed è convinta che gli accertamenti chiariranno le cause del decesso del marito". Anche la morte di Vincenzo Russo, collaboratore scolastico 58enne morto in Campania qualche giorno dopo il vaccino, non sarebbe connessa alla dose di AstraZeneca ricevuta, anche se al momento non sono ancora chiari i motivi del decesso. Mentre c'è attesa per l'esito dell’autopsia sul corpo del sottufficiale Stefano Paternò, deceduto in Sicilia i cui risultati non arriveranno prima di 20 giorni.

I casi di trombosi che hanno portato allo stop di AstraZeneca

A influire dunque sulla decisione, avvenuta venerdì scorso inizialmente da parte del Paul-Ehrlich-Institut (PEI), l’agenzia del governo tedesco che si occupa della sicurezza dei medicinali, e poi da parte dell'Ema, i sette casi di trombosi venosa cerebrale associata a mancanza di piastrine (trombocitopenia) e sanguinamento registrati in Germania. “Nonostante l'elevato numero di vaccinazioni con AstraZeneca (1,6 milioni in totale), sette casi di questa particolare trombosi è un numero superiore alla media – ha spiegato il ministero tedesco – il PEI ha evidenziato una possibile connessione tra la vaccinazione con AstraZeneca e alcuni casi di trombosi venosa cerebrale. Questa condizione è così grave (e persino fatale) che non è giustificabile continuare la vaccinazione senza ulteriori test”.

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