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Squarciato e danneggiato il presepe di Trebaseleghe: Giuseppe e Maria erano su un gommone

Il presepe di Trebaseleghe, in provincia di Padova, raffigurante Giuseppe e Maria sopra un gommone come una famiglia di migranti, è stato oggetto di un atto vandalico dopo le polemiche dei giorni scorsi. Sabato notte qualcuno l’ha infatti squarciato in più punti facendolo sgonfiare. Indagini in corso da parte dei carabinieri.
A cura di Ida Artiaco
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Presepe sul gommone (Facebook).
Presepe sul gommone (Facebook).

Aveva creato un certo scandalo a Trebaseleghe, in provincia di Padova, il presepe che quest'anno è stato allestito all'esterno della Parrocchia di Sant’Ambrogio, tra l'asilo e la chiesa. San Giuseppe e Maria sono infatti su gommone e vengono rappresentati come una famiglia di migranti. Già nei giorni scorsi alcuni fedeli aveva dichiarato tutta la loro disapprovazione sui social network ma lo scorso sabato notte qualcuno è arrivato a fare di più. La rappresentazione della Natività in questione è infatti stata oggetto di un atto vandalico, sul quale stanno ora indagando gli inquirenti. Qualcuno ha infatti squarciato in più punti il gommone facendolo sgonfiare. Il Consiglio Pastorale, nelle messe festive, ha spiegato che il messaggio era riferito non solo ai migranti ma anche a tutti coloro che soffrono e che il messaggio non aveva alcuna valenza politica.

La parrocchia al momento, stando a quanto riporta Il Mattino di Padova, non ha sporto denuncia ma le indagini sono ugualmente partite poiché quello compiuto rientra nella fattispecie di danneggiamenti contro manifestazioni della pubblica fede esposti, quindi un reato penale perseguibile dunque d’ufficio. Già domenica pomeriggio i carabinieri hanno effettuato un sopralluogo, mentre i fedeli hanno continuato a commentare la vicenda sui social network. "I gommoni non esistevano ai tempi della mangiatoia, quindi per forza si tratta di una provocazione politica. Lo schieramento partitico non c'entra. Schierare è una cosa mentre provocare è un'altra", ha scritto un utente, che ha continuato: "Mettiamo un bambino Gesù nero, con madre asiatica e padre cingalese questo vuol dire libertà nel 2020?". Botte e risposte spesso dai toni accesi che hanno convinto il parroco don Federico Giacomini a fermare i commenti. "Dato che ci sarà sempre chi vedrà in un gommone nel presepe una forma di schieramento politico e chi invece ci vedrà un invito all’accoglienza generalizzata – ha concluso la parrocchia -, considerato che nessuno riesce a difendere la propria posizione senza offendere l'altra, abbiamo optato per il silenzio stampa sul tema".

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