7.078 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Sono stanca morta”: l’ultimo sms di Sara prima dello schianto dopo due turni di notte consecutivi

“Ho finito ora, sono stanca morta”: è l’sms inviato da Sara Viva Sorge al fidanzato poco pima dell’incidente in cui ha perso la vita, dopo due turni notturni massacranti al lavoro.
A cura di Davide Falcioni
7.078 CONDIVISIONI
Immagine

Sara Viva Sorge, infermiera pugliese di 26 anni, sarebbe morta in seguito a un incidente stradale causato dalla stanchezza dopo turni di lavoro massacranti: quella che inizialmente sembrava solo un'ipotesi tra le altre prende sempre più corpo nelle ultime ore. Pochi minuti prima dello schianto infatti la giovane, che aveva appena terminato il secondo turno consecutivo di notte nella clinica di riabilitazione Fondazione San Raffaele a Ceglie Messapica (Brindisi), aveva inviato un sms al suo fidanzato: "Ho finito ora, sono stanca morta", aveva scritto mentre si accingeva a mettersi al volante; poco dopo si sarebbe schiantata  contro un palo dell'illuminazione pubblica morendo per le gravissime ferite riportate. Che Sara fosse stremata emerge anche da un messaggio vocale inviato a un'amica la sera prima: "Secondo te è normale? Oggi smonto e devo fare pure la notte".

Sara aveva cominciato a lavorare da appena 20 giorni

La morte della giovane infermiera, che aveva iniziato a lavorare da appena 20 giorni dopo aver frequentato l'università di Tor Vergata, ha profondamente colpito i suoi colleghi: la 26enne era evidentemente molto stanca, ma quei turni massacranti sarebbero stati imposti anche a tutti gli altri e per questo è stato annunciato un sciopero per i primi di marzo. "Aveva fatto una settimana pesante, sono andato a controllare: mattina, pomeriggio, pomeriggio, notte e notte. Sì, era stata di turno per due notti di fila. Per noi vuol dire essere in servizio fino alle sei del mattino", ha spiegato un medico al Quotidiano Nazionale.

Immagine

Oggi assemblea sindacale dei colleghi contro i turni massacranti

Quei turni estenuanti erano da tempo al centro delle discussioni tra i lavoratori e le lavoratrici della clinica di riabilitazione Fondazione San Raffaele, che per oggi hanno indetto un'assemblea sindacale. "Abbiamo cominciato a denunciarli un anno e mezzo. Se Chiara si lamentava? Non lo so, non lo posso dire. Immagino sia difficile, se non hai ancora esperienza fai fatica a distinguere. Dovrebbero essere i responsabili a pensarci. Invece, e questo è davvero deludente, oggi tra i colleghi c'è anche chi si è lamentato perché tutta Italia ha saputo di queste criticità, l’atteggiamento era quasi infastidito. Non è solo la storia di Sara, è quello che sta accadendo in tutta Italia in questo momento. Qualcuno ha osservato, lei tacitamente aveva deciso che le due notti di fila potevano andare bene, non si è rifiutata. Ma non stava a lei decidere se i carichi di lavoro sono eccessivi".

7.078 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views