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Morte di Simona Cinà

Simona Cinà morta in piscina alla festa di laurea, nel sangue alto tasso alcolemico ma nessuna presenza di droghe

Il tasso alcolemico di Simona Cinà al momento della morte sarebbe stato alto mentre non è stata riscontrata la positività agli stupefacenti. Questo è quanto emerge dagli analisi tossicologici e da quelli effettuati sul contenuto gastrico e sul sangue della pallavolista.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Secondo gli esami tossicologici eseguiti dall'equipe di medicina legale del Policlinico di Palermo, Simona Cinà aveva un tasso alcolemico del sangue molto alto, ma non aveva assunto droghe. Cinà, giovane pallavolista di Capaci, è annegata in piscina la notte tra il 1 e il 2 agosto dopo una festa di laurea. A recuperare il corpo sul fondo della piscina era stato uno dei festeggiati, che l'aveva riportata a riva per tentare le manovre di primo soccorso.

Intorno alle 4 erano stati allertati anche gli operatori del 118, che una volta giunti sul posto non avevano potuto fare altro che constatare la morte della pallavolista. Due giorni dopo la tragedia, la Procura aveva disposto una perquisizione dell'abitazione nella quale si era tenuta la festa: in quell'occasione erano state portate via decine di bottiglie di alcolici, bicchieri e vestiti della giovane.

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Poco dopo il fatto i familiari avevano affermato di non aver trovato nella villa della festa traccia di alcolici. In una nota, la Procura aveva smentito quest'affermazione, sottolineando invece che le bottiglie erano state sequestrate e che gli invitati alla festa di laurea, sentiti come persone informate sui fatti, avevano mostrato un atteggiamento collaborativo.

Secondo i presenti, la giovane sarebbe caduta in acqua in circostanze tragiche, mentre la famiglia ha sempre respinto questa ipotesi. Le analisi sul contenuto gastrico, sangue e urine della vittima ha fatto emergere una negatività agli stupefacenti, compresi gli stupefacenti sintetici come la droga dello stupro.

Positivo, invece, il test relativo all'alcol con risultati molto alti. Secondo quanto emerge dagli esami di laboratorio, il tasso alcolemico della pallavolista sarebbe stato alto sia al momento del decesso che nelle ore precedenti. Gli esami di laboratorio saranno analizzati dal consulente tecnico Vincenzo Nicolì insieme al medico legale Simona Pellerito, al radiologo Giuseppe Lo Re e l’anatomopatologo Emiliano Maresi.

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