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Il rapimento di Silvia Romano in Kenya

Silvia Romano libera, Civati: “Molti hanno dato il peggio su questa storia”

La giovane cooperante milanese è stata liberata in Somalia, dopo un anno e mezzo di rapimento. Pippo Civati – che dall’inizio della vicenda ha condotto una campagna per tenere alta l’attenzione delle istituzioni sul destino di Silvia – commenta a Fanpage: “La sua liberazione è la sconfitta del cinismo di chi questa storia la ha accompagnata con le battute”
A cura di Marco Billeci
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Silvia Romano è libera. Pippo Civati, lei dal giorno del suo rapimento in Kenya il 21 novembre 2018 ha condotto una campagna per tenere alta l’attenzione sul destino della giovane cooperante. Come ha preso la notizia della sua liberazione?

Commozione totale, è una notizia liberatoria, accolta con gioia e sollievo sincero da tutti, da quello che leggo sui social. Ultimamente ero molto preoccupato, mi arrivavano indiscrezioni strane, anche perché con l’emergenza Covid molte attività erano state sospese. Ora è come se stesse tornando a casa un’amica o una parente. Da parte mia c’è poi la soddisfazione per aver portato avanti una piccolissima battaglia, in cui a un certo punto mi sono sentito un po’ solo. Molti mi scrivevano: “Che cacchio parli di Silvia Romano?”

Per lungo tempo le sorti della ragazza sono rimaste fuori dai radar del dibattito pubblico….

Certo ed era quasi difficile parlarne. Tanto più nelle ultime settimane in cui c’è stata questa strana sovrapposizione con la chiusura che tutti sentono sulla propria pelle, anche se le due situazioni non sono chiaramente paragonabili.

La notizia di oggi dimostra anche che non è inutile tenere accesa la luce su vicende di questo tipo. E questo può valere anche per il caso Regeni o altri simili

Esatto, non è mai inutile. La liberazione di Silvia è anche una sconfitta del cinismo di chi questa storia la ha accompagnata fin dall’inizio con le battute. Ci sono state anche persone insospettabili che dicevano: “Cosa c’è andata a fare?”. Ricordiamo pensosi editoriali e scivoloni notevoli nelle prime fasi dopo il rapimento. Molti hanno dato il peggio su questa storia, io ho voluto, invece, salvaguardare almeno il modo in cui veniva raccontata. Se ora i cinici perdono, è una vittoria per tutti quelli come noi che credono ancora nelle cose.

Teme che però con il ritorno in patria di Silvia ripartano le polemiche sul riscatto e le modalità della liberazione, come avvenuto altre volte in passato?

Io spero solo che lei stia bene, perché un anno e mezzo in quelle condizioni avrebbe provato chiunque. La soddisfazione e la gioia sono così grandi che francamente preferisco lasciare altri nel brodo di polemiche e di retroscena. Come ho fatto ogni giorno, anche oggi voglio solo ringraziare chi ha continuato a cercarla…

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