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Si suicida dopo furto di un paio di cuffie, la negoziante: “Non avrei mai chiamato la polizia”

Si è impiccato nella sua cella nel carcere di Torino dove era detenuto per il furto di un paio di cuffiette bluetooth. La titolare del negozio che ha chiamato la polizia: “Se avessi saputo, non lo avrei mai fatto”
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Terribile, se avessi saputo non avrei chiamato la polizia". Lo ha detto la titolare del negozio in via Nizza, quasi all'angolo con corso Vittorio Emanuele II a Torino. La donna ha chiamato le forze dell'ordine dopo che un 36enne di origini africane ha rubato nel suo negozio di elettronica un paio di cuffiette bluetooth.

Il giovane era stato arrestato il 25 ottobre scorso all'angolo con corso Vittorio Emanuele II. Secondo quanto ricostruito, avrebbe fatto "da palo" sul marciapiede mentre il complice è entrato nel locale. "Era sporco di sangue ed era ubriaco – ha raccontato la titolare -. Erano già entrati prima e quando li ho visti tornare ho chiamato gli agenti".

Stando al racconto della donna, i due avrebbero sottratto dal bancone le cuffiette lasciate precedentemente da un cliente. "Non sono scappati. Hanno fatto il giro dell'isolato e sono tornati in via Nizza" ha sottolineato la commerciante. Quando è arrivata la polizia, il 22enne e il giovane del Gambia sono stati identificati tramite la testimonianza di un cliente. Il 36enne avrebbe spinto un agente, facendo scattare l'accusa di resistenza che ha poi portato all'arresto.

Il giovane ha passato una notte in una camera di sicurezza prima di essere trasferito al Lorusso e Cotugno. Non aveva con sé documenti e non ha indicato familiari da contattare. All'udienza di convalida ha poi rivelato la sua identità. Il giudice non ha decretato la scarcerazione, ma si è riservato la decisione.

Una volta tornato in cella, l'uomo ha scoperto che il suo compagno di cella aveva chiesto di essere trasferito e il mattino dopo si è impiccato con un lenzuolo. "Se potessi tornare indietro non chiamerei la polizia – ha affermato la negoziante -. Non si può morire per delle cuffiette che costano 24 euro".

Il suicidio del 36enne arriva dopo quello di Nuammad, cittadino pachistano che si è impiccato a fine luglio nel padiglione C del carcere. Tre settimane più tardi. nel giorno di Ferragosto, si è tolto la vita nella sua cella il 24enne Alessandro, arrestato il 2 agosto per due rapine a San Salvario. All'udienza di convalida il suo legale aveva chiesto i domiciliari, ma l'istanza era stata respinta.

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